Illy sul piano Draghi per il rilancio dell’Ue: «Percorso fattibile»

Un piano complesso, ma attuabile. Riccardo Illy commenta il Rapporto sulla competitività europea elaborato da Mario Draghi sottolineandone innanzitutto la fattibilità. «Impensabile oggi proporre all’Europa la rivoluzione della governance, di cui pure Draghi aveva parlato tempo fa – osserva l’imprenditore triestino –. Queste quasi 400 pagine hanno il pregio della concretezza». La prospettiva temporale? «Credo che l’ex premier immagini che il piano possa essere realizzato in cinque anni, o comunque entro la legislatura». (Il Piccolo)

Se ne è parlato anche su altri media

Il rapporto Draghi Se si dovesse ridurre a una battuta il rapporto Draghi, si potrebbe riassumere così. Se l’Unione europea vuole recuperare i livelli di reddito e competitività perduti rispetto ad altri grandi paesi e affrontare le sfide del futuro (tra cui una devastante crisi demografica) deve smettere di comportarsi come un’accozzaglia di paesi diversi, debolmente connessi tra di loro. (Lavoce.info)

«Ci vuole un cambiamento di prospettiva. L'Europa vuole essere padrona del suo destino? Il rischio è la servitù rispetto ad altre economie. (il Giornale)

Sebbene la nuova Commissione non sia ancora nata, sul tavolo di Ursula von der Leyen ci sono già due dossier imponenti. Bruxelles — Prima prorogare i Pnrr e poi cercare nuove risorse per affrontare il quinquennio più difficile nella storia dell’Unione europea. (la Repubblica)

Il rapporto Draghi analizza come l'innovazione, soprattutto digitale, sia cruciale per ridurre il gap tra Ue, Usa e Cina. Suggerisce progetti comuni e incentivi per sostenere tecnologie avanzate e startup, promuovendo la competitività europea (Agenda Digitale)

Manuela Croci /CorriereTv (Corriere TV)

L’Unione Europea starebbe forse già prendendo a cuore il rapporto di Mario Draghi. Secondo quanto ha scritto il Financial Times ieri, citando diverse fonti ufficiali dell'Ue, la Commissione Europea sta valutando la possibilità di rifinanziare circa 350 miliardi di euro di debiti dell'era Covid, principalmente emessi per finanziare il pacchetto NextGenerationEu. (Milano Finanza)