Rogo del cinema Eros, dopo 40 anni riaperte le indagini: cosa cercano i pm

– A lungo su quei sei morti calò un silenzio ingiustificato. La loro “colpa”? Avere trovato la morte – terribile – all’interno di un cinema a luci rosse. Una delle vittime neppure c’entrava con la proiezione di “Lyla, profumo di femmina”: era un medico, accorso per soccorrere i feriti. La strage del cinema Eros, sala di viale Monza poco lontana dalla fermata della metrò di Rovereto, risale al 14 maggio 1983 (IL GIORNO)

La notizia riportata su altre testate

Presunto omicidio a Milano. Un 52enne italiano, dopo esser uscito di casa, avrebbe fatto rientro nell’abitazione di via Giovanni Ameglio 5, dove conviveva con la compagna, accasciandosi sul divano prima di morire. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Per quei fatti e per una scia di altri delitti sono stati condannati a 27 anni Wolfgang Abel, morto a fine ottobre in Veneto, e Marco Furlan, uscito dal carcere nel 2008 con l'affidamento ai servizi sociali. (TGR Lombardia)

A 41 anni dai fatti i pm Francesca Crupi e Leonardo Lesti hanno riaperto il fascicolo sulla strage, al momento a carico di ignoti. (il Giornale)

Ludwig: riaperte a Milano indagini sul rogo del cinema Eros

A darne notizia è il... Sono state riaperte a Milano le indagini sull'incendio del cinema Eros, dato alle fiamme dal gruppo Ludwig il 14 maggio 1983, che causò la morte di sei persone. (Virgilio)

La decisione è stata presa, riporta oggi il Corriere della Sera, dopo l'inchiesta del podcast del quotidiano 'Cinema Eros'. Sono state riaperte a Milano le indagini sull'incendio del cinema Eros, dato alle fiamme dal gruppo Ludwig il 14 maggio 1983, che causò la morte di sei persone. (La Stampa)

Puntano ad individuare un presunto «terzo uomo» le nuove indagini della Procura di Milano sulla strage del cinema Eros avvenuta il 14 maggio 1983. Strage nella quale morirono sei persone e altre rimasero gravemente ustionate e che venne rivendicata un paio di settimane dopo con una lettera, recapitata nella sede milanese dell’ANSA, siglata dal gruppo neonazista Ludwig. (Gazzetta di Parma)