Banche, test sui conti dopo i tagli Bce

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il Giornale ECONOMIA

A Piazza Affari il radar delle trimestrali inizia a spostarsi sulle banche, chiamate a confrontarsi con gli utili record messi a segno nei trimestri precedenti. Non sarà facile ripetersi perché la sponda dei tassi alti, che ha dato linfa ai margini d'interesse, andrà gradualmente a ridursi di pari passo con i tagli dei tassi apportati dalla Bce. Anche il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, ha avvisato che il tempo dei profitti a palate è agli sgoccioli per le banche. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altre testate

I risultati dei primi nove mesi del 2024 evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 7,2 miliardi di euro e previsto a oltre 8,5 miliardi nell’intero anno tenendo conto delle azioni gestionali del quarto trimestre per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo, che contribuiscono all’utile netto del 2025 previsto a circa 9 miliardi. (Il Giornale d'Italia)

Intesa Sanpaolo batte le attese degli analisti, archiviando i primi nove mesi dell’anno - i migliori di sempre per l’istituto - con risultati in crescita. E vede rosa anche per il 2025, alzando i target di utile a quota 9 miliardi, un obiettivo superiore agli «oltre 8,5 miliardi» previsto in precedenza. (Il Sole 24 ORE)

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2024. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Metriche chiave di Morningstar per Intesa Sanpaolo Il prossimo 31 ottobre Intesa Sanpaolo ISP pubblicherà i dati del terzo trimestre. (Morningstar)

I conti della trimestrale, infatti, fissano un utile netto di 7,2 miliardi nei nove mesi del 2024, (di cui 2,4 solo nel terzo trimestre) con la previsione di superare 8,5 miliardi di euro nell'intero anno. (Torino Cronaca)

Qualche turbolenza sul settore bancario italiano era arrivata nelle scorse settimane per effetto delle speculazioni sulla possibile approvazione da parte del Governo italiano della tanto discussa tassa sugli extraprofitti, che però è stata poi tradotta in una sorta di prestito, un contributo degli istituti di credito quantificato tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro in due anni, che si configura però come un anticipo di cassa e che dovrà essere quindi recuperato. (Milano Finanza)