Video choc: i soldati israeliani spingono giù dai tetti i corpi dei palestinesi. Idf: “Aperta indagine”

Video choc: i soldati israeliani spingono giù dai tetti i corpi dei palestinesi. Idf: “Aperta indagine”
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Soldati israeliani che spingono giù dai tetti tre corpi, apparentemente senza vita, di palestinesi. Il video choc che sta circolando sui social ha spinto l'Idf ad aprire un'inchiesta per verificare se i suoi uomini si siano resi responsabili di presunte violazioni. Video choc: soldati israeliani che spingono giù dai tetti dei corpiMissing Credit Uno dei filmati, girato ieri nella città di Qabatiya, nella Cisgiordania settentrionale, lascia pochi dubbi: si vedono tre soldati di Tzahal spingere a calci un corpo giù da una palazzina. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

Il video registrato con i cellulari è stato recuperato dall’agenzia Associated Press, un suo fotografo ha anche scattato una sequenza di immagini: mostra la fine del raid durato quasi dieci ore nella cittadina di Qabatiya, Cisgiordania del nord, poco lontano da Jenin. (Corriere della Sera)

L’esercito israeliano ha consumato l’ennesima brutalità nella cornice dei massacri in Palestina. (L'INDIPENDENTE)

01:30 Raid israeliano in Cisgiordania, i funerali dei palestinesi uccisi (Il Mattino di Padova)

Cisgiordania, il caso dei corpi gettati dai tetti: bufera sui soldati israeliani per un video

Le immagini sono state girate a Qabatiya, in Cisgiordania. I portavoce delle forze armate israeliane spiegano che è stata aperta un’indagine: «È un incidente grave, non conforme ai nostri valori». (Corriere TV)

Hanno sconvolto il mondo le immagini di un soldato israeliano che spinge con il piede un cadavere facendolo precipitare dal tetto di un edificio durante un raid dell'Odf in Cisgiordania. Portavoci dell'Idf parlando di «un grave incidente che non è in linea con i valori dell'Idf e con ciò che ci si aspetta dai soldati dell'Idf» e annunciano l'apertura di un'indagine sull'increscioso caso. (il Giornale)

Le immagini shock dalla città di Qabatiya nei pressi di Jenin (LAPRESSE)