Lutto nell’editoria e in Forza Italia: è morto Livio Caputo
Passato al Corriere della Sera come capo dei servizi esteri, nel 1992 tornò al Giornale come vicedirettore
Nel 1979 è subentrato a Nino Nutrizio alla guida del quotidiano La Notte, restando in carica fino al 1984, quando il giornale venne ceduto al gruppo Rusconi.
Nel 1996 non venne rieletto, ma l’anno successivo entrò nel Consiglio comunale di Milano, dove era rimasto fino al 2006.
E’ scomparso un grande giornalista e scrittore che era nato a Vienna il 24 agosto del 1933: padre piemontese di ascendenze napoletane e madre triestina. (MilanoPost)
La notizia riportata su altri media
Con un ultimo gesto di generosità, nonostante le condizioni di salute non buone, aveva accettato nelle ultime settimane di firmare Il Giornale come direttore ad interim in una delicata fase di transizione. (Informa)
Livio Caputo morto: era direttore ad interim de Il Giornale. A poche ore dall’annuncio del passaggio di testimone ad Augusto Minzolini, si è spento Livio Caputo. Era il direttore ad interim de Il Giornale. (Blitz quotidiano)
Giornalista e scrittore, amico di Indro Montanelli, Livio Caputo era nato a Vienna il 24 agosto del 1933, da padre piemontese e madre triestina. Nel 1970 Livio Caputo rientra in Italia e diventa direttore del periodico Epoca. (Caffeina Magazine)
Perché Caputo sapeva in primo luogo guidare e ispirare chi aveva la fortuna di poter lavorare con lui. Idee forti, quelle di Caputo: un liberal-conservatore d’altri tempi, soprattutto un anti comunista convinto. (Notizie - MSN Italia)
Rapporto proseguito negli anni anche curando una rubrica di risposte ai lettori “Dalla vostra Parte” ed editoriali di politica estera. Fornito da AGI. AGI - Livio Caputo era un giornalista appassionato del suo mestiere, esperto di politica estera, scrittore e amico di Indro Montanelli che aveva affiancato sin dalla fondazione de Il Giornale. (Notizie - MSN Italia)
Apparteneva a quella covata di cronisti che hanno fatto grande il giornalismo italiano. Livio Caputo, nel commentare i fatti, non usava mai espressioni enfatiche; da autentico liberale e democratico esponeva le sue ragioni con garbo e stringenti argomentazioni (ResegoneOnline)