Il maxi archivio delle spie, Carmine Gallo e gli 800mila dati: “Ho materiale sui boss”

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– I documenti arrivavano da “alcuni amici di Carmine”, l’ex super poliziotto Carmine Gallo ora ai domiciliari, tra i presunti capi del gruppo di cyber-spie smantellato dall’inchiesta della Procura di Milano. L’hacker Nunzio Samuele Calamucci, in una conversazione intercettata dai carabinieri il 5 maggio dell’anno scorso, si vantava con il suo interlocutore di avere “documenti dell’epoca del primo ministro Silvio Berlusconi, fatto da un carabiniere nostro amico”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

È quanto risulta dalla maxi-informativa dei Carabinieri agli atti dell’inchiesta sulla presunta associazione a delinquere capeggiata dall’ex poliziotto Carmine Gallo e dall’informatico Samuele Calamucci (entrambi arrestati), dedita – secondo l’accusa – alla raccolta illegale di informazioni tramite accessi abusivi alle banche dati dello Stato. (Il Fatto Quotidiano)

La vicenda è descritta nella maxi-informativa redatta dai Carabinieri e depositata agli atti del fascicolo: “Le analisi forensi”, scrivono gli investigatori, “hanno permesso di accertare l’interessamento in intercettazioni illecite a carico di Jacobs e del suo staff” da parte di due indagati, Lorenzo Di Iulio e Gabriele Pegoraro (quest’ultimo è a capo della società Bitcorp, che realizzava intercettazioni anche per la Procura milanese). (Il Fatto Quotidiano)

Ed è così che i componenti della “banda di via Pattari“, il gruppo di hacker e appartenenti (attuali o passati) alle forze dell’ordine che secondo l’accusa ha spiato centinaia di persone attraverso accessi illeciti alle banche dati dello Stato, si aggiornava e studiava continuamente le applicazioni da poter utilizzare per raccogliere informazioni e dati sensibili. (Il Fatto Quotidiano)

In una conversazione del gennaio del 2023 alcuni presunti appartenenti alla banda dei dossieraggi, tra cui Giulio Cornelli e Nunzio Calamucci, "discutono dell'implementazione del D.B.", ossia "l'archivio interno del gruppo contenente anche le informazioni di polizia", coi "dati di tutti i prefetti ed i magistrati". (Tiscali Notizie)

Equalize sarebbe stata in grado di accedere a banche dati di Stato servendosi di membri delle forze dell'ordine corrotte e hacker: cosa avrebbe cercato in modo illegale la società tra le più ambite nel settore delle investigazioni private. (Fanpage.it)

Servizio di Leonardo Possati Sequestrato l’archivio delle spie. Proseguono le indagini (TV2000)