DE40: L'automotive tedesca sotto i riflettori 📉

DAX sotto pressione, ma mantiene zone vicine ai massimi storici Il governo tedesco prevede di abbassare le stime di crescita del PIL per il 2024 a zero, rispetto alla precedente previsione dello 0,3%. Le aziende automobilistiche sono sotto pressione a causa di avvertimenti sugli utili. Inizia ad investire oggi o prova un conto demo senza rischi Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobile Situazione generale del mercato: La sessione di lunedì sui mercati azionari europei porta a ribassi nella maggior parte degli indici azionari (XTB)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il settore è in difficoltà e in prima linea c'è proprio il Gruppo Volkswagen, principale costruttore del continente, che si prepara anche a chiudere stabilimenti di produzione, persino in territorio tedesco (Virgilio)

Con il rischio concreto di un pesante ridimensionamento della forza lavoro. (SicurAUTO.it)

Il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen ha nuovamente rivisto al ribasso le sue previsioni sull’andamento del 2024,in seguito alla debole domanda di vetture. Si tratta della seconda revisione nel giro di poco più di due mesi, la prima correzione risale allo scorso luglio. (Il Fatto Quotidiano)

Tuttavia le cose non stanno andando come previsto e le big tedesche Mercedes, BMW e Volkswagen hanno dovuto rivedere verso il basso le loro stime economiche per il 2024, con conseguenze piuttosto pesanti in borsa. (AlVolante)

Sin dal primo istante, si ha la sensazione di trovarsi in un luogo unico, dove ogni dettaglio racconta la grandezza dell'industria automobilistica europea. Fondata nel 1938, la fabbrica rappresenta un simbolo dell'ingegno e della tenacia tedesca, cresciuta nel tempo fino a diventare un colosso globale. (Tom's Hardware Italia)

Non è un caso che Blume, ceo del costruttore dal 2022, abbia atteso il giorno successivo alle elezioni in Turingia e in Sassonia per comunicare l’intenzione di dismettere almeno due stabilimenti nel Paese. (Corriere della Sera)