Harry d’Inghilterra da solo a New York: senza la moglie Meghan Markle è spaesato e a disagio
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L’ultima volta che era stato nella Mela, erano state polemiche infinite sulla scorta e sull’incidente (fake) di cui aveva incolpato i paparazzi. Ora, il duca di Sussex ci torna solo soletto. E non ha una bella cera Nervoso, un po’ a disagio, il principe Harry arriva a New York per l’assemblea generale dell’Onu e per partecipare ad alcuni eventi di alto profilo, primo tra tutti il summit del Diana Award, l’ente benefico fondato in nome della madre Lady Diana. (OGGI)
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Durante la sua visita, che non durerà più di qualche giorno, il Principe alloggerà probabilmente a breve distanza da Buckingham Palace, residenza della sua famiglia, alimentando voci su un possibile incontro con suo padre, il Re Carlo III. (DiLei)
È innegabile ci siano stati dei tentativi: piccoli segnali di riavvicinamento, forse talmente microscopici da sembrare l'esatto opposto. Ma la vita vera (e delle teste coronate) è diversa dalle favole: vale il detto Alea iacta est (Il dato è tratto). (leggo.it)
Harry si trova a New York per promuovere le sue attività filantropiche. Ma questo viaggio in solitaria, Meghan Markle non lo ha stranamente accompagnato, pare sia stato anche l'occasione per un incontro privatissimo con sua sorella segreta. (DiLei)
Secondo le fonti, però, non avrebbe intenzione di soggiornare in una delle residenze reali e non sarebbe in programma nemmeno un incontro con Carlo III. Secondo i tabloid vi sarebbero tutte le premesse per un tentativo di riconciliazione tra padre e figlio, eppure l’impressione è che il Re e il principe continuino volontariamente a evitarsi. (il Giornale)
Convogliando meglio le doti, e l’impegno, della madre Diana. Insieme, il principe Harry e Meghan Markle non riescono a evitare critiche e insulti. (Io Donna)
Arrivato da Montecito nella metropoli sulla costa Est il principe ha infatti incontrato la regina del Belgio Mathilde con la quale ha scambiato alcuni momenti di conversazione sulla comune battaglia per la tutela dei bambini in una posizione fragile davanti ai pericoli del mondo. (Corriere della Sera)