Il min. Giuli e la pernacchia vecchia dell'infosfera

Da giorni sta suscitando ilarità la comunicazione delle linee programmatiche fatta lo scorso 9 ottobre da Alessando Giuli, neoministro alla Cultura, quella dei passaggi sull’«ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale» e sull’epoca «delle passioni tristi». Chi lo sbeffeggia cita le supercazzole di “Amici miei” (così su Repubblica, la Stampa, e Il Fatto Quotidiano. La7 si è limitata a un «incomprensibile». (Merateonline)

Se ne è parlato anche su altri media

È saltata l'audizione del ministro della Cultura Alessandro Giuli prevista per giovedì in Parlamento. I parlamentari delle commissioni cultura di Camera e Senato hanno ricevuto oggi l'annuncio che la prevista audizione verrà rinviata al 7 novembre, "per un sopravvenuto impegno" del ministro. (Trentino)

Ammetto d’essermi fatto prendere dal nuovo linguaggio volutamente criptico del ministro Giuli usato per il suo insediamento. (La Repubblica)

La chiamano ‘riduzione delle inefficienze’ ma sono tagli belli e buoni che tutti i settori culturali stanno denunciando e su cui gli stessi uffici del Mic, senza guida, sono in imbarazzo. “Il collega Amorese che cerca di difendere l’assenza di Giuli al Cdm di questa sera conferma, indirettamente, la sforbiciata in arrivo per i settori culturali. (Civonline)

ALESSANDRO GIULI, “OSCURO” ESORDIO PARLAMENTARE DEL NEOMINISTRO

Siamo già al nodo centrale della destra novecentesca e poi postmoderna. Il proposito che il Ministro enuncia come equilibrismo ideologico fra l’umano e la tecnica è infatti anche un proposito che può risolversi (e per lo più si risolve) in spiritualizzazione della tecnica stessa, Il nome che Giuli utilizza per dare valore alla sua tesi è quello di Adriano Olivetti. (Lucy. Sulla cultura)

E però, dai, ha anche detto delle cose interessanti. E però questo ministro Giuli le primissime non le sta sbagliando. (L'Unione Sarda.it)

Nel frattempo bisogna affidarsi ai giornali, che pochi sfogliano, oppure ai computer e cellulari degli interessati. Il laureando Alessandro Giuli, neoministro della Cultura, ha esposto alle Commissioni riunite Cultura della Camera e Istruzione del Senato le linee programmatiche della sua azione. (L'Opinione delle Libertà)