Romania al voto per primo turno delle presidenziali. Favorito Ciolacu
Roma, 24 nov. – Circa 19 milioni di romeni sono chiamati oggi al voto per il primo turno delle presidenziali. Con 19mila seggi elettorali nel Paese, la tornata elettorale, la prima di tre nell’arco di una ventina di giorni (con le politiche l’1 dicembre e il ballottaggio per il capo di stato l’8 dicembre), si preannuncia serrata, anche se il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu è dato come favorito, tallonato dal leadeer nazionalista George Simion, possibile sfidante al secondo turno. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altri media
"La premier italiana ha riportato "la speranza degli italiani nel progetto europeo", ha sottolineato George Simion alla vigilia delle presidenziali nel Paese ascolta articolo (Sky Tg24 )
Dopo dieci anni di mandato di Klaus Iohannis, domenica 24 novembre 19 milioni di cittadini romeni sono chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali. PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
O quantomeno l’avanzata di un candidato controverso, un nazional-populista, contrario ad aiutare l’Ucraina, esponente di una destra radicale che ha sempre più seguito soprattutto tra i giovani. E che ha come “modello” proprio Donald Trump, ma anche Kaczy… (Il Piccolo)
Simion è uno dei tredici candidati che oggi, 24 novembre, affrontano il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania . Lui ha già votato in Italia il 22 novembre, quando sono stati aperti i seggi elettorali per i rumeni residenti all’estero. (Il Sole 24 ORE)
Urne aperte in Romania per il primo turno delle elezioni presidenziali. I sondaggi concordano nel ritenere che difficilmente uno dei 14 candidati si affermerà superando il 50 per cento più uno delle preferenze, dunque con ogni probabilità sarà necessario attendere il secondo turno tra i due più votati in programma per l’8 dicembre. (Lettera43)
In Romania si vota oggi per eleggere il nuovo presidente destinato a subentrare al liberale Klaus Iohannis, che ha guidato il Paese balcanico per due mandati quinquennali e che per legge non poteva più candidarsi. (Il Messaggero Veneto)