Il clan del "Fatto" in tilt su Scarpinato

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Giornalisti sull'orlo di una crisi di nervi. La famiglia «di fatto» del Fatto quotidiano ieri ha schierato la migliore contraerea per difendere il suo figlioccio Roberto Scarpinato. Editoriale di Marco Travaglio in prima pagina, pezzone a pagina due, commento di Gian Carlo Caselli e paginata di Marco Lillo. Segno che l'indagine di Caltanissetta sulla morte di Paolo Borsellino ha colpito nel segno. L'ex Pg è stato pizzicato mentre avrebbe concordato con l'allora collega Gioacchino Natoli cosa dire e cosa no in commissione Antimafia sul famigerato dossier Mafia-appalti scritto dai Ros guidati da Mario Mori e frettolosamente insabbiato dall'ex procuratore capo di Palermo Giuseppe Pignatone, infine archiviato da Scarpinato una volta tumulato Borsellino. (il Giornale)

Ne parlano anche altre testate

PALERMO — Diventano un caso politico le telefonate fra Roberto Scarpinato (senatore Cinque Stelle già procuratore generale di Palermo) e Gioacchino Natoli (ex giudice oggi indagato per favoreggiamento alla mafia). (La Repubblica)

Francesco Damato 16 ottobre 2024 (Liberoquotidiano.it)

La presidente Chiara Colosimo – di gran lunga la più coraggiosa presidente antimafia degli ultimi decenni – ha deciso di "fermare" gli ex pm Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, chiedendo loro di astenersi dalle audizioni che li vedrebbero coinvolti come ex investigatori. (Il Dubbio)

Antimafia e conflitti d’interessi, lo scontro in commissione è rinviato

La materia è delicata. Su quel versante costellato da snodi complicatissimi, il senatore M5S Roberto Scarpinato, già procuratore generale di Palermo e prima ancora pm antimafia nel capoluogo siciliano, è “parte in causa”: ha vissuto i giorni che precedettero l’eccidio del 19 luglio 1992 come titolare del fascicolo, che illuminava gli intrecci fra Cosa nostra e imprese del Nord. (Il Dubbio)

"Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza di tener fede all'impegno assunto al vertice del G7 in Puglia di fornire insieme ai partner del G7 circa 45 miliardi di euro (50 miliardi di dollari) entro la fine dell'anno per sostenere le attuali e future esigenze militari, di bilancio e di ricostruzione dell'Ucraina". (Civonline)

Lo scontro è latente: c’è e non c’è. Probabilmente ci sarà davvero solo la prossima settimana, intanto la presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo insiste con la sua idea di cambiare la legge e inserire il conflitto d’interessi tra i motivi di incompatibilità con i lavori, sia per quello che riguarda la partecipazione alle attività sia per la consultazione dei documenti. (il manifesto)