Il commento/Se non c’è più l’ombrello Usa

Il commento/Se non c’è più l’ombrello Usa

Ci stiamo furiosamente dividendo in posizioni che spaccano sia la maggioranza che la minoranza. Eppure, non riusciamo a trovare il tempo – nel dibattito pubblico e, neanche, in quello parlamentare – a confrontarci su ciò che molti politici ritengono essere dettagli e che, però, fanno tutta la differenza. È questa la sensazione che mi è capitato di avere osservando la piazza (abbastanza attempata) colorata dei colori dell’Europa qualche giorno fa. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altre testate

Non passi l'invasore Con Trump e Putin che si stanno mettendo d'accordo sull'Ucraina, non è il momento peggiore per riparlare di un Tribunale speciale per il crimine di aggressione? E se fosse, invece, il momento migliore? Il Whatever it takes tedesco La Germania ha approvato un piano di investimenti da mille miliardi, buona parte in deficit, che sarebbe stato impensabile fino a pochi anni fa. (Corriere della Sera)

Lo scorso sabato, a Cagliari, e non solo, si è svolta la manifestazione “Una Piazza per l’Europa”, per rimarcare, tra l’altro, la contrarietà al riarmo proposto da Ursula Von der Leyen e la volontà di giungere finalmente alla Pace in forza della “difesa dei valori europei”. (L'Unione Sarda.it)

LA PARTNERSHIP – L’Inter vede con estremo interesse al mercato mediorientale per incrementare la propria rete di relazioni commerciali e la sua visibilità a livello internazionale. In questo contesto, un ambiente privilegiato è senza dubbio offerto dai rapporti che i nerazzurri stanno tessendo con l’Arabia Saudita, una delle nazioni maggiormente in ascesa sul piano economico e diplomatico a livello globale. (Inter-News)

I profitti di pochi e i debiti di molti nelle guerre senza fine
I profitti di pochi e i debiti di molti nelle guerre senza fine

L’Europa unita è stata fondata sull’assioma della pace. L’Europa riarmata corre invece forti pericoli di implosione che, a loro volta, potrebbero innescare guerre intra-europee high-tech. Il vortice del riarmo richiede un continuo rinnovo degli arsenali e, se prudono le mani, qualcuno prima o poi schiaccia il grilletto. (Il Fatto Quotidiano)

Il presidente dell’Ucraina Zelensky inizia a rendersi conto di aver perso una guerra determinata lanciando il sasso, mettendosi il cerotto e imbarcando tali quantità di denaro, generosamente offerte dall’Unione Europea e non solo, da dissestare la già flebile economia della stessa Unione Europea, che probabilmente, guidata com’è da caparbietà e sfrenate grandeurs, può trovare solo nel rinnovato urlo di guerra una ragion d’essere alla propria finzione politica. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Mentre siamo appesi alla telefonata Trump-Putin sull’Ucraina, allo stallo dei negoziati sulla tregua a Gaza e alla guerra del Mar Rosso contro gli Houthi yemeniti, i guerrafondai europei esaminavano ieri la proposta della estone Kallas, rappresentante della politica estera, di altri 40 miliardi di aiuti militari e civili a Kiev da aggiungere agli 800 del piano di riarmo della Von der Leyen. (il manifesto)