Giulia e Andrea sotto i colpi dell’uragano Helene

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La Fedeltà ESTERI

Giulia Manfredi e Andrea Dutto sono una giovane coppia di trentenni piemontesi che vive ad Asheville in North Carolina. Farmacista originaria di Sant’Albano lei, ingegnere di Tarantasca lui ad aprile di quest’anno hanno fatto i bagagli per trasferirsi oltreoceano. Ad Asheville hanno intrapreso le loro carriere: Andrea lavora in un’azienda che si occupa di estrazione di quarzo ultra puro, materiale fondamentale nella produzione di pannelli fotovoltaici e microprocessori; Giulia, invece, ha colto l’occasione del trasferimento per inseguire un suo grande sogno, fare la pasticciera. (La Fedeltà)

Ne parlano anche altre testate

L’analisi della Nasa: «Le alte temperature sono come carburante per il suo motore». La superficie dell’acqua nel Golfo del Messico ha toccato a inizio ottobre 31 gradi, due in più rispetto alla media del periodo. (Lettera43)

Scienziati hanno evidenziato che il cambiamento climatico ha reso questi eventi non solo più probabili, ma anche più devastanti. Tra questi eventi si annoverano l’uragano Helene, gli incendi nella foresta amazzonica, le piogge monsoniche in India e l’ondata di calore durante le Olimpiadi estive. (Tempo Italia)

Dovremo abituarci a eventi sempre più radicali e intensi? Qual è la loro genesi alla luce dei mutamenti climatici? Ne abbiano parlato con un esperto di cicloni tropicali, Enrico Scoccimarro, ricercatore del Centro Euro mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. (Corriere della Sera)

All'origine di questo processo di intensificazione rapida ci sono diverse forze trainanti. E con il continuo aumento delle temperature globali e degli oceani, si prevede un aumento della frequenza dei grandi uragani (Le Scienze)

Tra queste in particolare la presenza di sufficiente umidità e la temperatura superficiale dell’acqua del mare, dove si formano gli uragani. “Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima fare un appunto su come si formano gli uragani. (RSI.ch Informazione)

A incidere, è la temperatura. E quel “grado e mezzo” in più registrato nell’acqua degli oceani capaci di accendere e far funzionare «quella macchina termodinamica perfetta che è l’uragano». (Il Sole 24 ORE)