Giulia e Andrea sotto i colpi dell’uragano Helene

Giulia e Andrea sotto i colpi dell’uragano Helene
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La Fedeltà ESTERI

Giulia Manfredi e Andrea Dutto sono una giovane coppia di trentenni piemontesi che vive ad Asheville in North Carolina. Farmacista originaria di Sant’Albano lei, ingegnere di Tarantasca lui ad aprile di quest’anno hanno fatto i bagagli per trasferirsi oltreoceano. Ad Asheville hanno intrapreso le loro carriere: Andrea lavora in un’azienda che si occupa di estrazione di quarzo ultra puro, materiale fondamentale nella produzione di pannelli fotovoltaici e microprocessori; Giulia, invece, ha colto l’occasione del trasferimento per inseguire un suo grande sogno, fare la pasticciera. (La Fedeltà)

Ne parlano anche altre testate

L’uragano Helene: impatto devastante sulla Florida e stati sudorientali (Tempo Italia)

L’uragano Helene, che ha colpito il Sud/Est degli Stati Uniti a fine settembre causando oltre 230 morti, è stato intensificato del 10% circa dai cambiamenti climatici, secondo uno studio della World Weather Attribution (WWA). (MeteoWeb)

Tra queste in particolare la presenza di sufficiente umidità e la temperatura superficiale dell’acqua del mare, dove si formano gli uragani. – risponde Lorenzo Di Marco, di Meteo Svizzera Locarno-Monti – Sono sistemi piuttosto complessi, molto potenti, anche spettacolari, che necessitano di diverse condizioni atmosferiche per potersi sviluppare. (RSI.ch Informazione)

Uragano Milton, dai gas serra al mare caldo: cosa ha alimentato la tempesta

Il giorno successivo l’uragano ha continuato il suo percorso verso nord attraversando il South Carolina, dove ha generato almeno tre tornado. Questo violento uragano ha provocato piogge torrenziali e raffiche di vento che hanno raggiunto i 225 chilometri orari. (JW News)

Helene ha colpito la regione del Big Bend il 26 settembre 2024, portando giorni di piogge torrenziali e distruggendo case storiche.L’uragano ha spazzato via strade, devastato quartieri e lasciato molte comunità senza acqua e beni essenziali. (iLMeteo.it)

L’analisi della Nasa: «Le alte temperature sono come carburante per il suo motore». La superficie dell’acqua nel Golfo del Messico ha toccato a inizio ottobre 31 gradi, due in più rispetto alla media del periodo. (Lettera43)