Carabinieri accerchiati e minacciati con kalashnikov 0
Da ANSA E’ il 13 aprile del 2017 quando una pattuglia dei Carabinieri forestali controlla una masseria a San Giovanni Rotondo (Foggia) nella disponibilità di Pasquale Ricucci. All’esterno ci sono tre auto, una delle quali ha sul tettuccio un lampeggiante come quelli in uso alle Forze di polizia. I militari si avvicinano e vedono alcune persone fuggire. Prima che possano controllare la masseria, nella quale sono custodite delle armi, e che possano chiedere rinforzi alla centrale operativa, vengono circondati da almeno sei uomini armati con kalashnikov e mitragliette. (Difesa Magazine)
Ne parlano anche altri giornali
Duro colpo per la criminalità organizzata foggiana. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
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Il regime di alta sicurezza è inidoneo a contenere la pericolosità delle alte figure mafiose», ha detto in conferenza stampa a Bari il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La mafia nel Foggiano esiste: occorre nominare le cose col proprio nome.Mma lo Stato, con tutte le sue articolazioni, da quella repressiva di investigatori e forze dell'ordine a quella che con la Regione – attraverso le forme di antimafia sociale – sta dispiegando sul territorio riuscirà a sconfiggerla. (PRESS REGIONE)
Uno degli episodi più significativi che emerge dal suo racconto risale al 13 aprile 2017, quando un gruppo di mafiosi, tra cui Raduano, venne sorpreso in una masseria a San Giovanni Rotondo, di proprietà della moglie di uno degli affiliati, tale Ricucci (StatoQuotidiano.it)
E a poco è servito negli anni arrestarli e tenerli in carcere in regime di alta sicurezza, visto che da lì continuavano a comandare e a dettare gli ordini all’esterno affinché i business continuassero a generare soldi su soldi partendo dal narcotraffico con i clan albanesi fino ad attività ‘pulite’ nelle quali riciclavano i guadagni. (Il Fatto Quotidiano)