Anastasiya Petryshak, la violinista ucraina che ha suonato davanti ai potenti della Terra: «Pensiamo al futuro dei bambini»

Un bellissimo pancione avvolto da paillettes, il consueto viso d'angelo, e il talento virtuoso: è Anastasiya Petryshak, la grande violinista ucraina naturalizzata italiana. In attesa del secondo figlio, ha suonato venerdì scorso davanti ai potenti della terra del G7, affiancando Andrea Bocelli. «Pensiamo al futuro dei bambini», ha detto, raccogliendo - la sera del 14 giugno - un lungo applauso dai potenti del mondo, sulle note di alcune delle arie più famose della tradizione operistica italiana . (Corriere della Sera)

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Andrea Bocelli intona il 'Nessun dorma' di Giacomo Puccini e incanta i leader del G7, nel concerto che ha chiuso il summit a Borgo Egnazia. Accanto a lei il presidente statunitense chiude gli occhi per qualche secondo. (Corriere TV)

Andrea Bocelli e la violinista Anastasiya Petrishak in concerto al G7 a Borgo Egnazia - Foto di Alessandro Giannaccini (Avvenire)

Andrea Bocelli la sera del 14 giugno ha cantato e si è esibito in alcune delle arie più famose della tradizione operistica italiana al G7, davanti ai potenti del mondo. L’artista, incinta del secondo figlio, accompagna molto spesso Bocelli nei suoi concerti. (CremonaOggi)

Lo spettacolo si è tenuto in occasione della cena offerta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In prima fila, ad assistere all'esibizione del celebre tenore, accanto alla premier italiana anche il presidente americano Joe Biden e il primo ministro britannico Rishi Sunak. (ilmattino.it)

La premier ha applaudito il tenore seduta tra il presidente Usa Joe Biden e il primo ministro britannico Nell'ultima serata del G7 in Puglia, i leader hanno preso parte alla cena offerta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, seguita da un'esibizione musicale di Andrea Bocelli (Io Donna)

– Si sono chiuse con un concerto di Andrea Bocelli che ha intonato tra l'altro la celebre “Nessun dorma” di Giacomo Puccini, le sessioni di lavoro del G7 di Borgo Egnazia. (LA NAZIONE)