Siria. Al-Julani, tra l’euforia degli occidentali e il paese pronto a esplodere
Di Enrico Oliari e Shorsh Surme – C’è un ritrovato amore da parte dell’occidente per i jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham, i quali nella narrativa mediatica hanno liberato la Siria dal dittatore Bashar al-Assad per consegnare il paese alla libertà e alla democrazia, con tanto di enfatizzazione del fenomeno del rientro di massa dei milioni di profughi fuggiti nei paesi vicini, soprattutto in Turchia (Notizie Geopolitiche)
Ne parlano anche altre fonti
Più di uno è rimasto sorpreso dalla condiscendenza con cui le cancellerie e i media occidentali hanno accolto la notizia della presa di Damasco da parte di una coalizione di formazioni islamiste salafite jihadiste capeggiate da Hayat Tahrir al Sham (Hts), gruppo costituito e guidato da storici combattenti alqaedisti. (Tempi.it)
D.B. – Ma l’HTS, guidato attualmente da Abu Mohammed al-Golani (o al-Julani), che è il nome di battaglia di Ahmed al-Shra, combattente di origini siriane nato a Ryad 42 anni fa, è un cartello islamista che fonde al suo interno diverse sigle dello jihadismo salafita/sunnita, ossia una galassia di formazioni e gruppi che si richiamavano ad al-Qaeda. (Notizie Geopolitiche)
«Al-Jolani fa il moderato? Fossi in un cristiano, non andrei a dormire tranquillo. Questo non è il secondo capitolo della Primavera siriana, è la sua morte». Intervista all'inviato di guerra della Stampa, Domenico Quirico (Tempi.it)
Le evoluzioni di Mohammed al-Jolani e le capriole dei giornali sulla Siria Mohammed al-Jolani: da tagliagole islamista a statista moderato e illuminato? (Start Magazine)
La nuova Siria si colloca in un quadro profondamente cambiato negli ultimi mesi: 'Lla fonte delle nostre paure proveniva dalle milizie iraniane, da Hezbollah e dal regime che ha commesso i massacri a cui stiamo assistendo oggi''. (Adnkronos)
E adesso dove lo mettiamo Abu Mohammed al Jolani? Lo si lascia sulla lista dei terroristi oppure lo si cancella e si fa finta di avere dei principi? Perché gli Stati Uniti, l’Europa, l’Occidente mai come in questo caso sono costretti ad ammettere che i principi si possono adeguare ai rapporti di forza, le convenienze, … (Il Fatto Quotidiano)