Missili a lungo raggio Usa, il Cremlino promette: “Risposta appropriata”. La minaccia del presidente della Duma: “Costretti ad usare armi più potenti”
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Il possibile, ormai certo, ok di Washington all'uso di missili a lungo raggio da parte delle forze ucraine contro la Russia, non lascia tranquillo il Cremlino che ha promesso una risposta "appropriata" in caso del via libera della Casa Bianca. E sempre i missili sono al centro anche delle preoccupazioni di Kiev e degli alleati, che dall’altra parte della barricata temono le forniture di quelli balistici iraniani a Mosca. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altre fonti
Mentre continuano ad avanzare nel Donbass, le forze di Mosca sono passate al contrattacco anche nella regione russa di Kursk, nel tentativo di ricacciare oltre frontiera le truppe ucraine. Situazione confermata dai più importanti blogger militari russi, mentre anche dall'Ucraina arrivano voci preoccupate che parlano di una situazione difficile. (La Stampa)
I capi delle due diplomazie «incontreranno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e alti funzionari del governo di Kiev per discutere la continuazione del sostegno alla difesa dell'Ucraina contro l'aggressione russa e come garantire che l'Ucraina possa prosperare militarmente, economicamente e democraticamente a lungo termine». (Corriere del Ticino)
Il permesso di colpire il territorio russo aumenterebbe il coinvolgimento dell'Occidente nel conflitto in Ucraina e comporterebbe una reazione da parte di Mosca. Ma, naturalmente, questo aumenta significativamente il grado di coinvolgimento collettivo dell'Occidente nella guerra. (Civonline)
E la comunicazione ufficiale potrebbe arrivare nello spazio di pochi giorni. GUERRA RUSSIA-UCRAINA, GLI USA VERSO LA REVOCA PER KIEV DEI LIMITI SUGLI OBIETTIVI DA COLPIRE CON MISSILI OCCIDENTALI. (Il Fatto Quotidiano)
Unrwa, in raid su scuola Nuseirat uccisi sei nostri membri (Il Sole 24 ORE)
Kiev vuole ricevere il permesso degli Stati Uniti per usare armi offensive a raggio elevato per colpire basi in profondità sul territorio russo. Per il Pentagono questo non cambierebbe comunque gli esiti della guerra. (il Giornale)