Amazon scommette sull'energia nucleare, sigla tre accordi

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Big Tech sotto accusa

Amazon scommette sull'energia nucleare e firma tre accordi per lo sviluppo di progetti in quest'area, inclusa la costruzione di diversi piccoli reattori modulari. Lo annuncia Amazon in una nota. "Il nucleare è una fonte sicura di energia priva di carbonio che può aiutarci ad alimentare le nostre attività e a soddisfare la crescente domanda dei nostri clienti, mentre allo stesso tempo facciamo progressi" nell'impegno a emissione nette di carbonio pari a zero entro il 2040, ha detto Matt Garman, l'mministratore delegato di Amazon Web Service. (L'Eco di Bergamo)

Ne parlano anche altre testate

L'accordo siglato tra Alphabet e Kairos Power, permetterà l'alimentazione dei data center Google con mini-reattori nucleari modulari (SMR), che forniranno 500 megawatt di energia per sostenere la crescita dell'intelligenza artificiale di “Big G”. (Geopop)

Google ha fatto notizia con un annuncio decisamente innovativo: l’acquisto di energia dai futuri reattori nucleari di nuova generazione. L’azienda, infatti, ha firmato un accordo con Kairos Power per l’acquisizione di energia pulita dai cosiddetti piccoli reattori modulari (SMR), una tecnologia ancora in fase di sviluppo che promette di rivoluzionare il modo in cui produciamo elettricità. (Lega Nerd)

Ultim'ora news 16 ottobre ore 20 (Milano Finanza)

Google si ricarica con il nucleare e punta ai cavi di Sparkle

Nell’Alphabet di Google c’è il nucleare. Una battuta forse insipida che però potrebbe già predere a circolare da quando, stamane, il Guardian ha dato la notizia che il gigante di Mountain View, California, ha ordinato la costruzione di sei mini reattori nucleari per provvedere l’energia necessaria allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. (Vita)

L’energia prodotta servirà ad affrontare la crescita di domanda da parte dell’intelligenza artificiale. Google ha siglato un accordo energetico per produrre sei-sette reattori nucleari di piccole dimensioni negli Usa. (LifeGate)

L’accordo prevede che il servizio di forniture inizi nel 2030 e poi si incrementi fino al 2035 con l’utilizzo di altri reattori. Ma quel più conta qui è che si tratta della stessa soluzione su cui punta anche il piano del governo per riaccendere il nucleare nel nostro Paese. (Nicola Porro)