Moldavia, vittoria risicata di Sandu. Il paese diviso a metà
La manovra politica di Maia Sandu per consolidare il proprio consenso e per associare la propria figura al «sogno europeo» riesce solo a metà. Arrivata domenica sera a tre ore dalla chiusura dei seggi presso il Digital Center a Chsinau, dove l’attendono giornalisti e compagni di partito, le sue prime parole sono d’accusa: «Siamo di fronte a una frode senza precedenti». I risultati iniziali raccontano infatti di una sconfitta, almeno rispetto alle previsioni della vigilia: meno di dieci punti percentuali di distacco dal principale sfidante Alexandru Stoianoglo (partito dei Socialisti), ma soprattutto il referendum per inserire in costituzione l’ingresso nell’Unione europea che vede abbastanza nettamente in testa il “no”. (il manifesto)
Su altri giornali
I risultati del referendum in Moldavia sull’adesione all’Unione europea sono abbastanza scoraggianti e non danno grande speranza per il futuro. Ben 14mila voti sono stati dati infatti ai sostenitori della scelta europea dai cittadini moldavi che vivono e lavorano in Europa. (Vita)
Il risultato risicato del referendum pro-UE dello scorso 20 ottobre, tenutosi insieme alle elezioni presidenziali, mostra tuttora un paese diviso tra l’Occidente e la Russia. (Osservatorio Balcani e Caucaso)
Dopo il referendum sull'adesione all'Unione Europea, in cui ha vinto il "Sì" con 11mila voti, i cittadini moldavi dovranno ora eleggere anche il nuovo presidente. Al primo turno, la presidente uscente Maia Sandu ha ottenuto il 42,45% delle preferenze e, ora, se la vedrà al ballottaggio del 3 novembre con Alexandr Stoianoglo, il candidato filorusso del Partito dei Socialisti (25,98% dei voti) ascolta articolo (Sky Tg24 )
Lo scorso 20 ottobre, la Moldova ha vissuto una giornata cruciale per il suo futuro politico, in quanto si sono contestualmente svolti il primo turno delle elezioni presidenziali e un referendum sull’ingresso del paese nell’Unione Europea. (Farodiroma)
Un “sì” risicato e al fotofinish, con un vantaggio di appena seimila voti che però permette alle istituzioni della Moldavia di introdurre le modifiche costituzionali necessarie per aderire all’Unione Europea. (Il Dubbio)
L’autunno politico è più caldo di quello climatico e non risparmia dinamiche geopolitiche di rilievo; le urne della Moldova hanno consegnato esiti interlocutori circa la volontà elettorale in merito sia alle modifiche costituzionali intese a favorire l’ingresso nella UE, sia ad eleggere il nuovo presidente, secondo un incedere che ha acuito la frattura tra est e ovest della Moldavia, secondo l’accezione russofona, e della Moldova, in accordo con quella rumena in uso dal 1991. (Difesa Online)