L’ufficio Ricostruzione di Asti si riunisce dopo 30 anni per ricordare l’esperienza dell’alluvione

Un’esperienza che ha lasciato il segno: gli ex dirigenti, i tecnici e le impiegate dell’ufficio Ricostruzione del Comune di Asti si sono ritrovati, a distanza di 30 anni dall’alluvione del 1994, «con un immutato spirito di aggregazione e senso di appartenenza a quella che fu un’esperienza drammatica ma altrettanto costruttiva». Nell’occasione si è ricordata l’esperienza vissuta in quel periodo nell’ufficio di via Carducci e che ha lasciato il segno in ognuno dei partecipanti. (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

"Trenta anni da quel terribile giorno, 30 anni dalla grande alluvione che coinvolse il nostro Piemonte". "Avevo 22 anni - spiega - un dolore che non dimentichero', che nessuno potrà mai scordare. (La Repubblica)

Sono state rievocate le esperienze di quel complesso periodo lavorativo vissuto nei locali di via Carducci, intrecciando ricordi professionali a quelli di vita privata e con il giusto condimento degli aneddoti. (La Nuova Provincia - Asti)

Un lavoro corposo grazie alle risorse messe in campo dal Ministero delle Infrastrutture”, lo dichiarano in una nota il presidente della Provincia Luca di Stefano e Andrea Amata, presidente della Commissione Lavori pubblici della Provincia di Frosinone che evidenziano. (Frosinone News)

Quell’alluvione che sconvolse il Piemonte: “Dal disastro la cultura della prevenzione”

Durante l'alluvione del 1994 che devastò Alessandria in particolare i quartieri Orti e Cristo, e i sobborghi di San Michele, Casalbagliano, Solero e Castelceriolo, l'elettricità fu una... (Virgilio)

Alle 18 nel teatro Mimmo Càndito si terrà una cerimonia di ricordo “A 30 anni dalla grande alluvione” con l’intervento di Gabriele Degiovanni, giornalista collaboratore della Sesia dal 1994 al 2007, di Fabrizio Galliati dell’Azienda florovivaistica Rosacisalpina gravemente danneggiata dall’esondazione e di Silvio Ottino funzionario dell’ufficio tecnico del Comune. (La Sesia | Cronaca)

Nel tardo pomeriggio di sabato 5 novembre, ignare di ciò che stava accadendo a Ormea, Garessio, Ceva, Clavesana, le città lungo il fiume erano immerse in un clima da catastrofe imminente. Erano il 5 e 6 novembre 1994 quando le province di Cuneo, Asti, Alessandria, Torino e Vercelli furono devastate da una forza irresistibile, ferite dalle acque impazzite del Tanaro, di fiumi e torrenti che superarono gli argini provocando una tragedia senza precedenti. (La Stampa)