“Nascosero le prove”. Condannati i pm del caso Eni-Nigeria

Sono stati condannati dal tribunale di Brescia l’ex procuratore aggiunto di Milano, Fabio De Pasquale, e il suo collaboratore, Sergio Spadaro. Al centro della controversia, il famoso processo all’Eni e ai suoi dirigenti, dall’amministratore delegato Claudio Descalzi al predecessore Paolo Scaroni, su presunte tangenti in Nigeria per l’esercizio di un giacimento di petrolio. Processo finito nel nulla (assolti perché “il fatto non susssite”), ma che ha causato il procedimento ai danni dei due pm accusati di aver nascosto prove a favore degli imputati. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altre testate

Otto mesi di reclusione, pena sospesa, per rifiuto di atti di ufficio. Concluso con un'assoluzione collettiva con formula piena «perché il fatto non sussiste» e la rinuncia di impugnazione da parte della Procura generale «poiché i motivi d'Appello sono incongrui, insufficienti e fuori dal binario di legalità». (ilgazzettino.it)

Il processo che ha visto imputati i pubblici ministeri milanesi Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro si è concluso a Brescia con una condanna a 8 mesi di reclusione per rifiuto di atti d’ufficio. (StatoQuotidiano.it)

Lo ha deciso il tribunale bresciano, presieduto da Roberto Span&og… (L'HuffPost)

Caso Eni-Nigeria, condannati a 8 mesi i pm De Pasquale e Spadaro: "Hanno nascosto prove alla difesa"

Non ha fine la vicenda del processo Eni, un grande caso giudiziario nato in procura a Milano, da cui hanno preso vita una serie di dossier collaterali, ancora oggi in piedi nonostane il filone principale sia finito con l’assoluzione. (Il Sole 24 ORE)

Anche se gli imputati di questo celebre processo sono stati poi completamente assolti, i due pm sono stati rinviati a giudizio e ora condannati, sia pure a una pena poco più che simbolica (non … (L'HuffPost)

Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro sono stati condannati in primo grado a 8 mesi per "rifiuto d'atti d'ufficio". (Fanpage.it)