Meloni, lo spione nel conto bancario? Ecco come lo definisce Repubblica: che imbarazzo

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Ponte sullo Stretto

Un nuovo "spione", nel migliore dei casi. L'ombra di un dossier, nel peggiore. La notizia è quella della vigilia, anticipata da Domani, proprio il quotidiano a cui arrivavano le informazioni riservate del finanziere Striano. Ma questa è un'altra vicenda: si parla del funzionario di Banca Intesa entrato nel conto corrente di Giorgia ed Arianna Meloni. Per la precisione, l'uomo - licenziato lo scorso agosto dalla banca quando erano state scoperte le sue pratiche fuori da ogni regolamento - spiava una lunga lista di personalità, nomi che spaziano da Mario Draghi a Matteo Renzi, dai fratelli Elkann ad Antonello Venditti, passando per Francesco Totti, il generale Vannacci e Roberto Bolle (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altri giornali

Lo scudo, se non l’unico, perlomeno il più robusto, è la Gdpr. Il regolamento europeo per la tutela dei dati personali. È la legge europea che stabilisce le norme per la gestione dei dati e delle informazioni in caso di violazione dei nostri dati. (la Repubblica)

La premier pensa che ci sia chi vuole «sovvertire gli equilibri politici emersi dalle urne» (Open)

Lo spionaggio trasversale Della premier Giorgia Meloni e di sua sorella Arianna, si è detto… (La Repubblica)

Vincenzo Coviello e i conti spiati, la Procura: «Il bancario ha agito in concorso con altri». Lui: «Mai divulgato quelle informazioni»

Eppure si parla di una vicenda è potenzialmente una nuova puntata di un caso aperto dagli accessi abusivi dell’ex finanziere Pasquale Striano alle banche dati con le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette (Sos). (ilgazzettino.it)

Non solo ricerche a tappeto in tutta la città e nelle zone di periferiche ma anche indagini di natura giudiziaria: questo è quanto emerso dal vertice che ieri mattina si è tenuto in procura a Cassino. (Frosinone News)

L'impiegato di Intesa Sanpaolo Vincenzo Coviello, «verosimilmente in concorso e previo concerto con persona/e da identificare» (mandante e destinatario delle informazioni riservate), ha compiuto accessi informatici abusivi «ai dati finanziari di istituzioni poste a fondamento della Repubblica e loro familiari e/o collaboratori, al fine di procurare a sé e/o ad altri, attraverso la consultazione di quei dati, notizie che, nell'interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell'interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete». (ilmessaggero.it)