Sinner, spunta la nuova verità: “Non sapevano chi fosse”

Continuano a emergere nuovi dettagli sul caso Sinner: le ultime dichiarazioni sorprendono i tifosi, la verità potrebbe essere questa Gli US Open sono cominciati, ma nel mondo del tennis continua a tenere banco il caso Sinner, la vicenda legata al doping che ha diviso gli appassionati e gli stessi giocatori. Se infatti c’è chi, come Nick Kyrgios, indipendentemente da quello che sta emergendo, continua a ritenere che l’azzurro avrebbe dovuto incassare una squalifica, in molti hanno preferito prendere le parti dell’altoatesino, e altri ancora, come Djokovic, hanno scelto di spostare il focus su un altro tema: quello dell’equità da dover garantire a tutti i tennisti, anche a quelli di minor prestigio. (SportItalia.it)

La notizia riportata su altre testate

L’ormai celebre e mediatica questione del clostebol, il farmaco utilizzato dal suo ex fisioterapista che ha provocato – come dimostrato dall’indagine ITIA – la doppia positività del numero uno al mondo, scagionato due settimane fa dall’agenzia antidoping per “assunzione inconsapevole”, lo sta inevitabilmente condizionando allo Us Open (La Ragione)

Sono molto contento di quello che ha detto Matteo Berrettini, ci conosciamo bene e ci rispettiamo molto. «L'ultimo periodo non è stato semplice per me. (La Stampa)

C'è chi infatti ha mosso pesanti critiche sulla condotta etico-sportiva dell'azzurro, come Carlos Alcaraz e Nick Kyrgios. C'è chi invece ha difeso a spada tratta l'altoatesino, come Matteo Berrettini. (Liberoquotidiano.it)

L’italiano numero uno al mondo per la classifica Atp, lo scorso mese di marzo è risultato positivo al Clostebol, uno steroide anabolizzante vietato, ma è stato subito scagionato dall’Itia (International Tennis Integrity Agency) per “assunzione inconsapevole” della sostanza; la positività, infatti, sarebbe dovuta a una pomata cicatrizzante utilizzata dall’ex fisioterapista e massaggiatore dell’altoatesino. (MOW)

Date un calmante a Nick Kyrgios. Il tennista australiano, di origini greche e malesi, attacca ancora Jannik Sinner dopo il caso Clostebol. La sentenza dell’ITIA, evidentemente, non gli è bastata. È stato confermato che Sinner non ha avuto “alcuna colpa o negligenza” per le violazioni antidoping, l’assunzione della sostanza è stata involontaria ed era colpa della pomata usata dal fisioterapista Naldi, poi licenziato. (Liberoquotidiano.it)

Il campione parla dopo la positività al Clostebol e tutto quello che ne è conseguito: "Ho capito chi è mio amico e chi no" Us Open, Sinner: “Non mi divertivo più, ora cerco di tornare alla normalità” (Dire)