Inizio scuola 2024, la polemica di Galiano: “Un insegnante in ruolo costa allo Stato molto più di un precario, ecco perché non si assumono anche se ci sono i posti”
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Inizio scuola 2024, la polemica di Galiano: “Un insegnante in ruolo costa allo Stato molto più di un precario, ecco perché non si assumono anche se ci sono i posti” Di Il docente e scrittore, Enrico Galiano ha pubblicato un post su Facebook in cui denuncia la crisi della scuola e la mancanza di insegnanti. Secondo Galiano, ci sono 62.560 cattedre scoperte in Italia, ma solo 45.000 assunzioni previste, il che significa che un terzo delle cattedre resterà vuoto. (Orizzonte Scuola)
Su altre fonti
Perché la scuola, come in fondo la giustizia e persino la sanità non solo zoppicano, ma spesso fanno danni. Pensavamo che i tempi dei famigerati banchi a rotelle costati milioni e poi gettati chissà dove, e quelli degli insegnanti a gettone (leggi precari) fossero finiti, insieme a quella didattica a distanza che ha fatto più danni che benefici ai nostri ragazzi. (Torino Cronaca)
Come è possibile che ogni anno scolastico si apra con lo stesso copione? Come mai lo scenario non cambia mai? Precarietà e incertezza caratterizzano la prima campanella: mai una volta, ormai da decenni, che l’anno scolastico si apra tranquillamente, con tutte le sue cose a posto, con una organizzazione precisa e puntuale. (LA NAZIONE)
Antonello Giannelli Si avvicina l'inizio dell'anno scolastico ma torna, come ogni anno, il problema delle cattedre scoperte, sarebbero almeno 19mila. Il punto con Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi. (rtl.it)
Io prevedo che il lavoro degli insegnanti in Italia e non solo sarà sempre più precario e sarà svolto non per l’intera vita lavorativa. I lavoratori che faranno i docenti per 30/40 anni saranno solo ricordo del passato. (Tecnica della Scuola)
– La situazione dei docenti precari in Italia continua a essere critica, con numerose assegnazioni provvisorie e utilizzazioni che lasciano molti insegnanti senza incarico. Martina, una docente supplente su ADSS con sei anni di esperienza, ha deciso di farsi portavoce di questa problematica, inviando una comunicazione alla redazione di OggiScuola. (Oggi Scuola)
Questa è una lettera di sfogo che incontrerà parecchie incomprensioni e critiche e, ammesso che venga pubblicata, la scrivo per me stessa, per tenere in memoria ed esprimere tutto il mio dissenso e l’amarezza che provo in questo momento. (Tecnica della Scuola)