Borioso e noioso, Benigni manipola la storia e decanta un’Europa che non esiste

Più che un Sogno, lo spettacolo di Roberto Benigni in prima serata su Rai 1 è stato un’iniezione di Xanax: bolso, palloso, prevedibile. Se voleva radunare lo share degli “europeisti estremisti” (autodefinizione sua) e tenerli incollati fino al termine della concione, ci è riuscito con la tecnica degli oratori funebri: farli appisolare. Del resto, l’ex Cioni Mario non fa il comico ormai da un bel po’. (Inside Over)
Se ne è parlato anche su altre testate
Poi però quando ha cambiato passo non l’ha fermato più nessuno ed è venuta fuori una serata televisiva di quelle che vanno direttamente nella storia. È partito piano il Benigni con il suo Sogno. (Il Fatto Quotidiano)
“Questa Europa non è la mia!”, dice Giorgia Meloni, con quella determinazione che non ha mai paura di sfidare le convenzioni e che molti paragonano a quella della cd. Buonanima. “Questa Europa è mia, ed è nostra”, ribatte Roberto Benigni, con quel sorriso che unisce poesia e politica come pochi altri sanno fare. (la VOCE del TRENTINO)
Il libro racconta la situazione dell’Europa, del relativismo, del Cristianesimo e dell’Islam e tocca il nodo centrale, la Costituzione europea e il mancato inserimento delle radici giudaico-cristiane nella sua premessa, e il ruolo della Chiesa e della religione nelle società secolarizzate. (MYmovies.it)

Durante il suo spettacolo ‘Il Sogno’ ha emozionato sull’Europa, lo ha fatto partendo dalla storia per planare sul futuro, ha argomentato con fatti inequivocabili, ha indicato una direzione di marcia. “Benigni straordinario. (Avanti Online)
La difesa dei 'tre eroi' che hanno scritto "un documento che era anche un sogno" vista su Rai 1 da 4,4 milioni di spettatori (AGI - Agenzia Italia)
Questa definizione si applica perfettamente all’ultimo surreale monologo cattolico, rigorosamente senza contraddittorio, tenuto in Rai da Roberto Benigni, aedo del pensiero unico, politicamente e bellicamente corretto. (Radio Radio)