Sinner n° 1 del mondo a fine anno? L'incoronazione può avvenire già a Shanghai, Alcaraz è distante 4000 punti

Jannik Sinner è ad un passo dal chiudere il 2024 da n° 1 del mondo: a tre tornei dalla conclusione della stagione, infatti, il tennista azzurro si trova a +4000 punti dall'amico-rivale Carlos Alcaraz, n° 2. Entrambi disputeranno gli ultimi due Masters 1000 (Shanghai e Parigi-Bercy) per poi volare a Torino per le Atp Finals (non sono iscritti ai 500 di Vienna e Basilea). Tradotto: un massimo di 3500 punti in palio da qui a metà novembre. (Eurosport IT)

La notizia riportata su altre testate

Carlos Alcaraz si è rilanciato alla grande dopo le sconfitte in semifinale a Cincinnati (con racchetta distrutta dalla rabbia) e per l’eliminazione al secondo turno degli US Open contro l’olandese van de Zandschulp. (Liberoquotidiano.it)

L'ATP ha aggiornato la classifica di questa settimana con i punti guadagnati e persi dai giocatori arrivati nei turni decisivi dei tornei ATP 500 di Pechino e Tokyo. (SuperTennis)

Nonostante il limbo è stato costretto a ri-piombare, con l’opinione pubblica che percepisce la situazione come un’ingiustizia, Jannik ad avere un rendimento altissimo e a gestire la cosa da uomo esperto e navigato I numeri parlano chiaro: Sinner ha collezionato fin qui 59 vittorie, a fronte di soli 5 sconfitte, e 3 di queste gliel’ha inflitte proprio l’amico Alcaraz, che ora punta a soffiargli lo scettro di numero uno del mondo. (Il Faro online)

A Pechino ha vinto Alcaraz, a Shanghai Sinner cercherà la rivincita. Intanto hanno viaggiato insieme in aereo, accompagnati dai rispettivi staff, come testimonia l'immagine postata di Instagram da Simone Vagnozzi. (La Gazzetta dello Sport)

Carlos Alcaraz a Pechino è tornato a vincere un titolo dopo oltre tre mesi. (Fanpage.it)

Insomma, quando è in forma lo spagnolo è devastante per tutti. Lo dimostra il ruolino quasi perfetto di questo 2024 (59 vittorie e 6 sconfitte) nonché essere stato l’unico ad aver battuto Jannik Sinner più volte, facendo tre su tre tra Indian Wells, Roland Garros e Pechino. (Liberoquotidiano.it)