Perché quello del governo sul caso Albania è un "mini decreto", che rischia di creare un caos ancora più grande
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Dopo che il tribunale di Roma ha annullato il fermo dei primi sedici migranti trasportati nel centro di trattenimento di Gjader in Albania, il governo ha approvato un decreto legge per provare a superare i rilievi dei magistrati, alla luce della recente sentenza della Corte di Giustizia Ue sui Paesi sicuri. Molti punti però sono ancora oscuri e il funzionamento dell'hotspot albanese rimane a rischio. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altri media
Insomma Tirana, come già nel passato, non sembra che ci porti bene. A oggi non può che registrarsi uno sfavorevole rapporto costi-benefici, tanto che si ventila un intervento della Procura della Corte dei Conti per danno erariale. (Il Riformista)
Venerdì scorso le toghe avevano bocciato il trattenimento di 12 migranti (egiziani e bangladesi) nel Centro di permanenza per i rimpatri di Gjader, in Albania. Dopo il decreto legge con la lista dei Paesi sicuri, oggi il ministero dell’Interno ha presentato un ricorso in Cassazione contro le ordinanze del tribunale di Roma (Il Fatto Quotidiano)
– Nuova mossa dell’Italia sul caso dei migranti rimandati indietro dall’Albania. Il ministero degli Interni ha dato mandato all'avvocatura dello Stato di preparare il ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha bocciato il trattenimento dei 12 migranti in Albania. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
(Perugia) Abbiamo chiesto a Moreno Pasquinelli, candidato alla Presidenza della Regione dell’Umbria per il Fronte del Dissenso, quale sarebbe, in ordine di importanza, il primo provvedimento in caso di vittoria elettorale. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
"Nel momento in cui l'elenco dei Paesi sicuri è inserito in una legge il giudice non può disapplicare la legge, il giudice se ritiene che una legge sia incostituzionale può fare ricorso alla Corte, quindi tenderei ad escludere che possa disapplicarla". (Corriere TV)
"Teniamo in considerazione il principio introdotto dalla Corte di giustizia Europea". (la Repubblica)