Francia, Macron si gioca tutto sul centrista Bayrou
Settantatré anni, sei figli, una fattoria nei Pirenei e un trattore che guida ancora personalmente. François Bayrou, appena nominato primo ministro di Francia, è il simbolo di un centrismo d’altri tempi. Radicato, pragmatico e sempre a un passo dal potere senza mai possederlo del tutto. Fino a ora. Emmanuel Macron lo ha scelto come capo del governo per necessità, non certo per affinità. L’eterno ritorno di Bayrou Bayrou, leader del Movimento Democratico (MoDem), è uno di quei politici che sembrano sempre in procinto di scivolare nell’oblio e invece tornano puntuali quando il gioco si fa stretto. (LA NOTIZIA)
Su altri media
Dopo dieci anni la Francia ha di nuovo un primo ministro di fede cattolica, benché molto diverso dal precedente: Jean-Marc Ayrault, cattolico progressista passato in gioventù dal radicalizzato Movimento rurale giovanile cristiano (Mrjc) al Partito socialista, è stato il primo ministro del governo che ha introdotto in Francia il matrimonio fra persone dello stesso sesso. (Tempi.it)
Quindi, si dovrà munire di picozza e scarpe chiodate per provare a raggiungere non una ma ben due vette. La prima vetta è molto impegnativa. (ilmattino.it)
Il premier punta ad avere un esecutivo in carica per Natale e presentare una legge di bilancio all’Assemblea nazionale a febbraio, ma al momento non sembra aver trovato abbastanza supporto tra le forze politiche. (EuNews)
Nominandolo primo ministro, costretto e quasi con la pistola puntata alla tempia, il presidente ha rivelato al mondo la sua inquietante fragilità politica. Affidare il governo al suo padrino politico, François Bayrou, potrebbe rivelarsi una mossa fatale. (Secolo d'Italia)
I leader sovranisti hanno commentato la sua nomina dichiarandosi non pregiudizialmente contrari nei suoi confronti, mentre a sinistra La France Insoumise, il partito più radicale del Nuovo Fronte Popolare, ha escluso ogni partecipazione agli esecutivi scelti da Macron (Sky Tg24 )
Riuscirà Emmanuel Macron a resistere fino alla fine del suo secondo mandato presidenziale, prevista per il maggio 2027? La sfiducia dei francesi nei confronti del loro presidente e delle altre istituzioni politiche era già elevatissima prima ancora che l’Assemblea nazionale uccidesse nella culla con un voto di censura il 4 dicembre scorso il governo di Michel Barnier: scelto da Macron dopo due mesi di tergiversazioni, non ha resistito più di tre mesi. (Tempi.it)