Olaf Scholz, il “cancelliere-robot” che venne affossato dalla presunzione e dai litigi tra alleati
Berlino — Olaf Scholz non è il primo cancelliere della Spd costretto a gettare la spugna prima della scadenza naturale del suo governo. Anzi, a ben vedere è un destino che condivide con tutti i suoi predecessori socialdemocratici: Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard Schroeder. Ma raramente un cancelliere “rosso” è arrivato alla fine della sua corsa afflitto da indici di impopolarità più devast… (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Per tutti, la montagna da scalare è convincere gli elettori di avere in tasca la ricetta giusta per risollevare l’economia del Paese, in un clima di sf… (L'HuffPost)
Scholz sfiduciato dal Bundestag, le immagini della votazione 17 dicembre 2024 Il Governo del cancelliere tedesco Olaf Scholz ha perso la fiducia del Bundestag: la mozione ha visto 394 voti contrari al cancelliere, 207 favorevoli e 116 astensioni. (Il Sole 24 ORE)
Da tempo infatti, più o meno da quando Olaf Scholz è diventato cancelliere, tra diplomatici europei era comune utilizzare l’espressione “voto tedesco” per indicare un’astensione dell’ultimo momento. Adesso ci sarà da aspettare il risultato del voto in Germania, ma se c’è una cosa che a Bruxelles si erano tutti abituati a fare era proprio «aspettare la Germania». (La Stampa)
Nel mirino della Cdu - vincitore in pectore del voto anticipato di febbraio - ci sono molte misure simboliche del governo appena caduto. Il salario minimo, gli sgravi "verdi", riforme sui diritti civili, come sulla cannabis. (Il Fatto Quotidiano)
Da sempre si votava alla fine dell'estate, nei primi giorni d’autunno, ma il voto è stato anticipato al 23 febbraio. Una campagna elettorale nei giorni di Natale è una novità in Germania. (Italia Oggi)
Dalla rilevazione condotta dall’istituto di ricerca Insa, l'alleanza tra Unione cristiano democratica (Cdu) e Unione cristiano sociale (Csu) continua a occupare saldamente il primo posto tra le preferenze degli elettori e ottiene il 31,5 per cento. (Liberoquotidiano.it)