Scandalo corruzione al Comune di Venezia, l'assessore Boraso (in carcere) si dimette

Renato Boraso non è più assessore alla Mobilità del Comune di Venezia. Il politico ha ufficializzato la decisione tramite il suo legale, si trova infatti in carcere perché coinvolto in un'indagine della guardia di finanza per corruzione, riciclaggio e falsa fatturazione per operazioni inesistenti in concorso, creazione di rapporti con privati per la gestione degli appalti in modo non corretto. Con lui è stato arrestato un imprenditore edile, Fabrizio Ormenese. (Today.it)

Su altre fonti

(Tuttosport)

Renato Boraso, arrestato martedì scorso, si è dimesso dall’incarico di assessore alla Mobilità del Comune di Venezia. Lo ha reso noto il suo avvocato difensore, Umberto Pauro, dopo l’incontro con il politico nel carcere di Padova. (Il Fatto Quotidiano)

Lo ha reso noto all'ANSA il suo avvocato difensore, Umberto Pauro, dopo l'incontro con il politico nel carcere di Padova. Le dimissioni di Boraso arrivano a due giorni di distanza dal suo arresto avvenuto martedì 16 luglio. (Corriere della Sera)

Tangentopoli a Venezia, parla il grande accusatore: “Ecco la verità sugli affari di Brugnaro”

Non funziona. LEGGI – Inchiesta di Venezia, “Brugnaro sistemò le vicende che interessavano l’assessore” Ha mandato una memoria scritta, Luigi Brugnaro, da leggere in apertura del consiglio comunale: “Spiegherò, ma non oggi, non voglio trasformare questo consiglio in un campo di battaglia”. (Il Fatto Quotidiano)

Ha detto il procuratore Bruno Cherchi: «L'assessore Renato Boraso interveniva direttamente sui funzionari pubblici del Comune, che tendenzialmente non si opponevano alla richiesta, anche se c'è qualche eccezione». (ilgazzettino.it)

“Sono sollevato, e spero che si faccia chiarezza. Claudio Vanin, imprenditore di Villorba (Treviso), è il grande accusatore dell’inchiesta di Venezia che ha portato all’arresto per corruzione dell’assessore alla Mobilità Renato Boraso e che vede indagato il sindaco Luigi Brugnaro, oltre ai due suoi principali collaboratori (il … (la Repubblica)