Giuli pronto alle dimissioni? Il ministero della Cultura non trova pace
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Non c'è pace dalle parti di via del Collegio Romano, sede del ministero della Cultura. Dopo le dimissioni dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano, costretto a lasciare per lo scandalo causato dalla confessa relazione con l'imprenditrice di Scafati, Maria Rosaria Boccia, il suo successore, Alessandro Giuli, è già entrato in conflitto con un pezzo molto influente di Fratelli d'Italia. Lo scontro tra Giuli e Fratelli d'Italia Motivo dello scontro, le dimissioni di Francesco Spano, dirigente con cui aveva già lavorato al Maxxi e che aveva "promosso" capo di gabinetto del Mic dopo la cacciata di Francesco Gilioli, accusato di "tradimento" per aver essere andato a parlare del "caso Sangiuliano" con la Procura senza avvertire il neo ministro. (Today.it)
Ne parlano anche altre testate
Il degrado del ministero della Cultura – istituzione che dovrebbe tutelare e promuovere il patrimonio del paese, in tutte le sue forme, nell’interesse pubblico – non l’abbiamo scoperto con l’ondata di dimissioni partita a febbraio con la «resa» del sottosegretario Sgarbi. (il manifesto)
La messa in onda di «Report», più che danneggiare il governo e la destra, ha soprattutto avvantaggiato il suo autore Sigfrido Ranucci il quale ha così abilmente annunciato alla vigilia chissà quali devastanti rivelazioni («Un altro caso Boccia!») da portarsi dietro un bel 14 per cento di pubblico televisivo, che per la tv di oggigiorno equivale a un botto. (L'Eco di Bergamo)
L'aria che si respira dentro FdI, però, se non è da lunghi coltelli è certamente quella di una quiete imposta, di una serie di tossine e di conflitti interni pronti a riemergere carsicamente alla prossima occasione. (Il Dubbio)
La stessa premier, del resto, nell’intervista con il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno aveva confermato le fibrillazioni dopo la notizia della nomina di Spano, rivelando il suo tentativo di disinteressarsi della questione con un laconico “parlatene con Giuli”. (Il Fatto Quotidiano)
Chi della comunità Lgbtq+ lo ha difeso?": l'ex parlamentare dem Paola Concia lo ha detto al Corriere della Sera puntando il dito contro la sinistra per non aver preso posizione sul caso di Francesco Spano, l'ex capo di gabinetto del ministero della Cultura che si è dimesso a 10 giorni dalla nomina. (Liberoquotidiano.it)
ROMA – “Sono finito in un tritacarne politico ingiusto e ingiustificato. Un tritacarne fuori misura. I Pro vita hanno fatto le loro valutazioni. Spano: “Sono finito in un tritacarne, mi sono dimesso per gli attacchi alla mia vita privata” (Dire)