Crosetto: "Attacco ad Unifil gravissimo, impossibile dialogare con Hezbollah"
Ieri il contingente Unifil nel sud del Libano e' stato colpito da 8 razzi lanciati dalle milizie filoiraniane del partito libanese Hezbollah. Un attacco che, come sottolineano le forze di pace in un loro comunicato, e' una flagrante violazione delle leggi internazionali e della risoluzione 1701. Su questo fatto e' stato interpellato fuori la Camera dei deputati, il ministro Crosetto. "Quanto accaduto e' un fatto gravissimo di una gravita' inaudita - ha rimarcato il titolare del dicastero -. (Tiscali Notizie)
Su altri media
Otto i razzi lanciati da Hezbollah che, nella giornata di ieri, hanno colpito la base italiana del contingente Unifil. Fortunatamente, nessun ferito grave tra i i soldati italiani, ma l'attacco rivela una tensione crescente (Secolo d'Italia)
Ancora Shama, ancora preso di mira il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil, nel sud del Libano, due attacchi nel giro di tre giorni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Cinque militari italiani sono sotto osservazione nell'infermeria della base e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. I razzi hanno impattato su alcune aree all'aperto e sul magazzino ricambi della base dove non era presente alcun soldato. (ilmessaggero.it)
Ci sono spiragli per una tregua in Libano. Oggi si tiene una riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza Onu sul Libano. (Sky Tg24 )
L'esercito israeliano, in precedenza colpevole dei raid sulle basi italiane Unifil, ha detto questa volta di non c'entrare nulla e che sarebbero stati gli Hezbollah. Non è la prima volta che durante la guerra a Gaza vengono colpite le basi italiane e i caschi blu e anche in questo caso è intervenuto il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, giudicando "intollerabile" questa azione. (Il Giornale d'Italia)
Sono tre gli attacchi condotti nelle ultime ore contro il contingente di pace dell’Unifil di stanza in Libano. A comunicarlo è il portavoce della missione Onu, con una nota diramata in inglese e in arabo. (L'Unione Sarda.it)