Tony Effe e i suoi testi: sesso, soldi e pistole
“Voglio uno scandalo”, cantava anni fa Gianna Nannini. Tony Effe, trapper salito già da anni alla ribalta insieme alla Dark Polo Gang, deve averla presa molto sul serio. Da tempo il cantante romano gode di grande popolarità soprattutto tra i giovanissimi: le sue canzoni, spesso, vanno bel oltre i confini del politicamente scorretto. Testi in cui soldi, griffe e donne sono raccontate attraverso immagini degradanti; un immaginario un po’ gangsta e molto edonista; un mondo difficile da comprendere, ammesso che se ne abbia voglia, e anche da immaginare; una crudezza che spesso confina (eufemismo) con la volgarità. (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
Il parco divertimenti si è reso disponibile a devolvere parte del ricavato ad associazioni che supportino le donne vittime di violenza (Open)
La deputata Pd: "I testi di questo trapper hanno dei tratti di sessismo e misoginia". Gualtieri: "Nessuna censura ma la sua presenza avrebbe diviso la città" (LAPRESSE)
Mentre divampano le polemiche sulla partecipazione al concerto di Capodanno a Roma di Tony Effe, ormai sfumata a causa delle canzoni giudicate «sessiste e misogine» da molte esponenti Pd, il parco divertimenti della Capitale Cinecittà World si offre di accogliere il concerto del trapper. (Corriere Roma)
Getting your Trinity Audio player ready... Gualtieri fa retromarcia su Tony Effe: “Scelta divisiva, errore non aver valutato prima” (Dire)
Tony Effe, rapper romano e volto controverso della scena trap italiana, si trova al centro di un dibattito scatenatosi tra politici, associazioni femministe e opinione pubblica: è stato infatti escluso dal Concerto di Capodanno al Circo Massimo, evento simbolo della capitale, a causa dei testi delle sue canzoni, giudicati sessisti, violenti e incoerenti rispetto ai valori di rispetto e parità di genere che il Comune di Roma vuole promuovere. (alfemminile.com)
ANSA Non è una novità che i testi del rapper romano, al secolo Nicolò Rapisarda, 33 anni, sono infarciti di epiteti sessisti, maschilisti o anche violenti. (Avvenire)