"I ciclisti mi piacciono solo investiti". E Vittorio Feltri si becca la querela dal fratello di Michele Scarponi
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“I ciclisti mi piacciono solo investiti”. E Vittorio Feltri si becca la querela dal fratello di Michele Scarponi Il fratello di Michele Scarponi, il vincitore del Giro d'Italia del 2011 che sette anni e mezzo fa perse la vita investito da un furgone, ha deciso di querelare il giornalista Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti“: le parole di Vittorio Feltri, durante un evento a Milano, hanno scatenato il putiferio, ma il direttore editoriale de ‘Il Giornale’ ha rincarato la dose in una successiva intervista: “Ho fatto una battutaccia in un discorso umoristico, hanno montato un casino. (Dire)
Su altre fonti
alcuni esponenti di sinistra chiedono le sue dimissioni dal Consiglio regionale in seguito alle parole che ha pronunciato riguardo i ciclisti, che le piacciono solo quando vengono investiti. Io, invece, ho compreso benissimo la sua provocazione e il suo discorso. (il Giornale)
Ansa Dalla polemica alla bufera. Dopo l'infelice battuta sui ciclisti («Mi piacciono solo quando vengono investiti») la situazione di Vittorio Feltri, giornalista di fame e consigliere regionale lombardo, si sta facendo sempre più critica: mail bombing al suo indirizzo, richieste di dimissioni da parte dell’opposizione e pioggia di querele dalle associazioni. (Avvenire)
Seppure nei canali ufficiali della FCI incredibilmente ancora non se ne parli, le parole del numero uno del ciclismo italiano sono state affidate all’Ansa: “Nelle ultime ore è tornata all’attenzione dei media il tema della sicurezza. (Ciclismoweb.Net)
Vittorio Feltri non chiede scusa. Molti ma non tutti, evidentemente: dal suo partito, dal governo e dalla premier Giorgia Meloni solo silenzio. (Bikeitalia)
Le parole di Vittorio Feltri su i ciclisti "sono un insulto a una città come Milano, che non bisogna tollerare, e lo voglio dire con chiarezza, perché dietro ci sono vite, persone,... (Virgilio)
Rispondendo a una lettera sul Giornale che gli esprime solidarietà, Feltri dice che non corregge quello che ha detto ma lo ribadisce. Sono disegnate sull’asfalto senza criterio e la loro mancanza di logicità non fa altro che acuire il convincimento, in chi adopera la bicicletta per muoversi o anche il monopattino, di non dovere osservare alcuna basilare norma stradale, come – e menziono quella più terra terra il rispetto della precedenza». (Open)