Meloni: "I grandi giornali dicevano che con il centrodestra saremmo andati in default. Tutte bugie"
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in videocollegamento all'assemblea di Noi Moderati. Dopo aver sottolineato che "l'Italia è tornata a correre", la premier ha attaccato la sinistra e "i grandi giornali", che secondo Meloni "dicevano che con il centrodestra al governo l'Italia sarebbe andata in default, che saremmo stati sommersi dallo spread, che avremmo messo a rischio i risparmi degli italiani, che non avremmo realizzato il Pnrr e che anzi avremmo perso le risorse... (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri giornali
All'Hotel Marriott di Roma è il giorno dei leader di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia che dal palco e in collegamento ribadiscono l'unità dell'esecutivo, minimizzando le contrapposizioni degli ultimi giorni e ribadendo che si può essere diversi, difendere le proprie idee, ma al contempo sentirsi davvero parte di una coalizione. (il Giornale)
ROMA — Obiettivo numero uno: mostrarsi in pace. A dispetto di giorni aspri, che hanno mandato sotto il governo in commissione al Senato. E così, Antonio Tajani sorride a chi ritiene gli abbia mostrato ingratitudine, Giorgia Meloni esalta le differenze, Matteo Salvini si contiene. (la Repubblica)
Ciò che ci rende forti e coesi è la volontà di stare insieme, che è quello che ci consente di fare sempre sintesi, di trovare un punto di incontro. "La nostra coalizione è composta da forze politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia, che sono un valore aggiunto – dice in un videomessaggio inviato all'Assemblea nazionale di Noi moderati – . (QUOTIDIANO NAZIONALE)
‘Accusati di ideologia ma gli schemi obsoleti sono altrove’ (AltaRimini)
Perché siamo uniti dalla stessa visione di fondo, crediamo negli stessi valori di riferimento, intendiamo portare avanti gli stessi progetti». La sveglia, nella giornata conclusiva dell’assemblea nazionale di Noi moderati, la suona Giorgia Meloni, con un videomessaggio. (Corriere della Sera)
(Alexander Jakhnagiev) (il Giornale)