Ma è sulla Manovra che il governo si gioca gran parte della propria credibilità in Europa

Quello di ieri è stato probabilmente il discorso più efficace pronunciato in Parlamento da Giorgia Meloni in veste di presidente del Consiglio. L’opposizione, se mira a vincere le prossime elezioni politiche, farebbe bene a non sottovalutarlo. La premier ha toccato una corda sola, ma a più riprese e riuscendo a modularla a dovere: quella dell’orgoglio nazionale. Ha messo in difficoltà il Pd sul voto per Raffaele Fitto, che ci sarà senza dubbio perché il partito di Elly non può apparire sabotatore e ostile a un vicepresidente esecutivo italiano in nome dell’interesse di partito e di coalizione. (Il Dubbio)

La notizia riportata su altri giornali

Quali sono i nodi da sciogliere dell’esecutivo? L’economia o la politica estera? Ecco cosa dice alle Pecore Elettriche il professor Castellani. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Prendiamo sul serio la recente dichiarazione di Giorgia Meloni secondo la quale il Governo da lei presieduto «sta facendo la Storia» e proviamo a verificare se, sul piano della politica economica (ovvero, una parte importante, se non la più importante dell’azione complessiva di un esecutivo), sono stati introdotti elementi di significativa discontinuità e, se sì, con quali risultati. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

«L’andamento tendenziale del deficit nei prossimi anni è molto al di sotto di quanto stimato nel Def di aprile e di questo non è data spiegazione alcuna», dice Giampaolo Galli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’università Cattolica. (la Repubblica)

Cos'è davvero questa destra

Li pesca dalle entrate fiscali, che migliorano grazie alla crescita dell'occupazione, dai tagli alla spesa pubblica dei ministeri e da un po' di deficit (9 miliardi) che è possibile in questa dimensione perché si è raggiunto l'accordo con l'Europa per un percorso di rientro da attuare non su quattro ma sette anni. (ilmattino.it)

La manovra economica è infatti l'atto politico per eccellenza che distingue un governo di destra da uno di sinistra. (il Giornale)