Tajani contro lo sceriffo dei conti di Giorgetti: "Trasforma il Mef nella Stasi"
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Se ipotizzare un tassa sugli extraprofitti delle banche era per Forza Italia una idea da bolscevichi, far sedere per legge un rappresentante del Tesoro nei collegi dei revisori delle aziende che prendono soldi pubblici è roba da Germania dell'Est. "Non serve un sistema che rischia di trasformare il Mef nella Stasi", taglia corto Antonio Tajani commentando la norma inserita in… (L'HuffPost)
Su altri media
Nemmeno in Cina o in Russia, esiste una norma così anti mercato come quella che vorrebbe introdurre il governo con la nuova legge di Bilancio: mettere un proprio sindaco in ogni società che abbia ricevuto un contributo dallo Stato. (la Repubblica)
faccio seguito all’articolo di Savino Gallo del 29 ottobre (si veda “ANC: «No al controllo diretto del MEF nelle imprese»”) per sottolineare l’invasività e l’invadenza della norma che consente allo Stato di nominare un rappresentante del MEF negli organi di controllo degli enti (parrebbe tutti) che hanno ricevuto contributi dallo Stato (con una soglia bassissima di 100. (Eutekne.info)
Nuovi obblighi per le imprese che ricevono fondi dallo Stato: previsto in Manovra 2025 un incaricato del MEF nel collegio sindacale. A partire dal nuovo anno, enti e imprese che riceveranno contributi dallo Stato di grossa portata saranno soggette a controlli specifici, al fine di potenziare la supervisione sull’uso dei fondi pubblici erogati. (PMI.it)
Più cautamente la norma somiglia a certe pratiche in voga in Cina o nei paesi nordafricani, dove il sì agli investimenti delle aziende straniere passa dall’imposizione di rappresentanti del governo negli organi societari. (La Stampa)
Ultim'ora news 2 novembre ore 20 (Milano Finanza)
L’operazione, in effetti, non avrebbe dato i frutti sperati, da qui l’idea di dare una nuova opportunità ai contribuenti fino al 31 dicembre. – Le somme si tireranno fra qualche giorno. (QUOTIDIANO NAZIONALE)