Crisi Siria, "milizie sostenute dall’Iran verso il nord". L'osservatorio per i diritti umani: "Almeno 11 civili uccisi nei raid russi"
L’esercito siriano: “Si tratta di nuovi rinforzi inviati per aiutare i nostri compagni in prima linea nel nord”. Intanto Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna chiedono “de-escalation. Urgente necessità di una soluzione politica” (Il Fatto Quotidiano)
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Il presidente della Siria Bashar al Assad ha cercato il sostegno dei suoi alleati dopo aver perso il controllo di Aleppo, la seconda città della Siria, durante un’offensiva ribelle che ha provocato più di 410 morti, secondo una ong. (LA NOTIZIA)
"Si tratta di nuovi rinforzi inviati per aiutare i nostri compagni in prima linea nel nord", ha dichiarato un'alta fonte dell'esercito. (Liberoquotidiano.it)
Un ufficiale dei ribelli siriani ha dichiarato in un'intervista alla tv israeliana Channel 12 che "l'intera provincia di Idlib e i suoi sobborghi sono stati conquistati, così come Aleppo, tranne alcune zone, e stanno avanzando verso la regione di Hama". (Sky Tg24 )
Ansa (Avvenire)
Continuano gli scontri in Siria tra l'esercito regolare e i ribelli jihadisti filo-turchi che hanno lanciato un'offensiva nel nord del Paese. Qui le truppe siriane hanno rivendicato qualche successo: "Le unita' delle nostre forze armate hanno rafforzato le linee difensive con ogni tipo di materiale e personale militare durante la notte, hanno affrontato le organizzazioni armate e hanno impedito qualsiasi avanzata". (Sky Tg24 )
Torna a Damasco il presidente Bashar Assad, «scortato» dalla visita dell’alleato iraniano dopo l’ingresso dei ribelli ad Aleppo e tornano in azione i cacciabombardieri russi. Ma la crisi siriana, forse la più dura che il regime sta affrontando dal 2011, sembra tutt’altro che risolta. (Corriere della Sera)