Federalberghi contro il gestore che non ha voluto gli israeliani: «Porte sempre aperte a tutti»
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Non sono mancate le reazioni del comparto alberghiero nazionale e provinciale, che hanno denunciato compatti quanto accaduto a Selva di Cadore, ritenendo deplorevole il nuovo caso di antisemitismo avvenuto nel Bellunese. Federalberghi nazionale «Nel nostro sistema la parola accoglienza ha un valore etico, non esclusivamente commerciale», ha dichiarato Bernabo Bocca, presidente di Federalberghi N… (Corriere Delle Alpi)
Ne parlano anche altri media
Ci fosse una classifica quotidiana delle manifestazioni di antisemitismo che infestano l’Occidente e l’Europa in particolare, oggi ai primi posti ci sarebbero i titolari dell’Hotel Garnì di Selva di Cadore. (L'HuffPost)
Patrik Ongaro, gestore dell'Hotel Garni Ongaro di Santa Fosca di Selva di Cadore, ha prima pubblicato un post ribadendo la decisione presa e poi ha oscurato i propri canali Facebook, Instagram e anche la pagina della sua struttura su Booking. (Vanity Fair Italia)
Il testo è il contenuto di un Whatsapp spedito dal titolare dell'Hotel Garnì Ongaro di Selva di Cadore a una coppia di Tel Aviv, che, attraverso Booking, aveva prenotato e pagato due notti nell'albergo bellunese nei primi giorni di novembre. (Corriere della Sera)
Una coppia di israeliani prenota due notti all’Hotel Garnì Ongaro di Selva di Cadore – di cui è giusto, doveroso fare il nome per esteso, visto il seguito. (La Stampa)
Con queste parole, un hotel del Cadore, incastonato nella cornice delle Dolomiti bellunesi, ha chiesto a una coppia israeliana di cancellare la prenotazione effettuata dall'1 al 3 novembre presso la propria struttura. (il Giornale)
Il sindaco di Selva di Cadore, Luca Lorenzini. ___ (Radio Più)