La puntata finale di "Hanno ucciso l'Uomo ragno" conferma la qualità e il successo della serie Sky sugli 883

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Il gran finale di stagione di Hanno ucciso l’uomo ragno: la leggendaria storia degli 883 si conclude con un’estate indimenticabile, quella del 1992, e con una domanda inaspettata. Una di quelle capaci di cambiare un’intera esistenza, artistica e personale. Si conferma l’indubbia qualità della serie Sky original che ha macinato ascolti record di settimana in settimana, fino ad arrivare a 2 milioni di spettatori medi dei primi due episodi. (Io Donna)

Se ne è parlato anche su altre testate

Numeri da record, sempre in crescita, che altro non hanno fatto che confermare una cosa: la serie Hanno Ucciso L'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 è già diventata cult. Un'ondata di freschezza che ha travolto tutti, sia i fan della prima ora del duo formato da Max Pezzali e Mauro Repetto che le nuove generazioni, affascinati dagli 90 e dalle sue realtà, passando dalla musica alla moda. (Vogue Italia)

La serie tv "Hanno ucciso l'Uomo Ragno" è stato un vero successo e tutti si stanno già chiedendo se ci sarà un seguito. I bravissimi Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli hanno impersonato Max Pezzali e Mauro Repetto ricreando un fantastico tuffo nei nostri anni '90. (Golssip)

Pavia Più indizi fanno una prova: con la conferma dei dati d’ascolto sempre in crescita – 1 milione e 300 mila spettatori ogni settimana con un ulteriore +3% - la serie di Sky “Hanno Ucciso L’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883” è ufficialmente diventata cult. (La Provincia Pavese)

La loro esperienza con Sidney Sibilia e gli altri registi Francesco Ebbasta e Alice Filippi ha permesso loro di rivivere il loro coming of age, non solo quello dei due protagonisti della serie sugli 883 (Billboard Italia)

Oltre a questo ruolo, Nuzzolo ha re… "Pensavamo addirittura che potesse interessare solo ai fan degli 883, invece ha conquistato un pubblico trasversale", racconta l’attore, che interpreta Max Pezzali nella serie. (L'HuffPost)

Storia di musica, sogni e amicizia che nasce in provincia, a Pavia, e conquista l’Italia intera, la serie ha fatto rivivere gli anni Novanta con la loro effervescenza, creatività, voglia di leggerezza: un’epoca “analogica” e piena di speranza che oggi rappresenta una salutare boccata di ossigeno nel nostro mondo iper-tecnologizzato sempre più cupo e diviso, pronto a dilaniarsi sui social, devastato dalla violenza. (ilmessaggero.it)