È morto Paul Di’Anno, il frontman degli Iron Maiden: stroncato a 66 anni da una lunga malattia
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Paul Di’Anno è morto. Lo storico cantante degli Iron Maiden si è spento a 66 anni dopo una lunga malattia. A darne la notizia è stata la famiglia, con un post pubblicato sulla pagina Facebook della sua etichetta discografica, Conquest Music. Di’Anno aveva raggiunto un’enorme popolarità all’inizio della sua carriera, come frontman della band inglese, dal 1978 al 1981. Il cantante britannico, che negli ultimi anni si esibiva in sedia a rotelle a causa di alcuni problemi di salute, è morto nella sua casa a Salisbury, in Inghilterra, lunedì 21 ottobre. (Il Fatto Quotidiano)
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Paul Di’Anno: i messaggi di cordoglio dal mondo della musica In seguito alla notizia della scomparsa di Paul Di’Anno molti nomi del mondo della musica, artisti ed addetti ai lavori, hanno voluto ricordare il cantante. (TrueMetal.it)
Un film di genere documentario sull'ex cantante del gruppo musicale heavy metal britannico, scomparso di recente, è previsto per il prossimo anno. "Non vedo l’ora che i fan degli Iron Maiden lo vedano!”, ha detto Wes Orshoski, che si occupa della regia di questo film. (Sky Tg24 )
E così, pinta in mano, brindo a questo genio dalle tendenze skinhead che – parole sue – aveva formato la sua pasta vocale proprio a furia di alcolici, interprete e autore senza peli sulla lingua che ha inventato di sana pianta quello che una volta era considerata la New Wave Of British Heavy Metal e che ha traghettato gli Iron Maiden verso il successo grazie alle sue dirompenti performance canore. (Rolling Stone Italia)
Al posto di fare la solita introduzione al pezzo, Bruce Dickinson, che ha sostituito Di’Anno a partire dal terzo album, quello del boom, The Number of the Beast, ha parlato del cantante. È successo ieri sera, durante il concerto che la band ha tenuto all’Xcel Energy Center di St. (Rolling Stone Italia)
“Paul è stato determinante nei primi due rivoluzionari album, ‘Iron Maiden‘ e ‘Killers‘. Una voce straordinaria devota al rock and roll fino all’ultimo minuto della sua vita. Per quelli di voi che c’erano e ricordano ancora quei primi album – quando ovviamente io non ero nella band e lui lo era – e quelli di voi che erano fan delle cose che ha fatto con i BATTLEZONE e con i suoi progetti successivi, e per chiunque altro a cui piace ascoltare brani fantastici come ‘Remember Tomorrow‘ e altri di quel periodo, chiederò a tutti di prendersi qualche secondo per chiudere gli occhi, in silenzio e dire internamente, mentalmente – se credi in Dio o se non credi in Dio, in realtà non ha importanza – credi semplicemente in ciò in cui credi e dì semplicemente: ‘Grazie boss, per aver fatto quello che hai fatto'”. (metalitalia.com)
Parole di Francesco Pascoletti (Loud and Proud)