Dimissioni Tavares, cosa cambia per Stellantis e per il futuro dell'auto in Italia

Introduzione Sarebbe dovuto rimanere in carica fino all’inizio del 2026. Ma con più di un anno in anticipo, nella serata del 1°dicembre, Carlos Tavares si è dimesso con effetto immediato dalla sua posizione di amministratore delegato di Stellantis. Il consiglio di amministrazione del gruppo automobilistico, il secondo produttore europeo, ha subito accettato le dimissioni, all’unanimità. Il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente – spiega l'azienda - è già iniziato, gestito da un comitato speciale nato in seno allo stesso consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri giornali

Reuters Il gruppo ha già avviato il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente che, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, si concluderà entro la prima metà del 2025. (Avvenire)

Dalle previsioni sbagliate sull'auto elettrica alle promesse mancate sull'Italia, Carlos Tavares chiude con Stellantis lasciandosi alle spalle un percorso segnato da passi falsi e insuccessi strategici (il Giornale)

Così si muoverà il Comitato esecutivo guidato dal presidente di Stellantis, John Elkann. C’è bisogno che qualcuno prenda in mano la situazione e soprattu… (la Repubblica)

Cassa integrazione, pochi modelli e vendite di Stellantis in calo (nonostante il mercato faccia +1%): cosa lascia Tavares in eredità all’Italia

Dopo tre anni alla guida di Stellantis, Carlos Tavares si dimette lasciando un’eredità complessa tra crisi e opportunità. Elkann assume il controllo ad interim per traghettare il gruppo verso una nuova leadership. (Creditnews.it)

Il presidente del gruppo – nonché primo azionista e ora a capo del comitato che guiderà ad interim l’azienda – è a Detroit dove parlerà negli uffici di Chrysler attorno alle 18, secondo quanto risulta a Il Fatto Quotidiano. (Il Fatto Quotidiano)

Chissà se – sotto sotto – ne era convinto davvero almeno lui. Nelle sue altisonanti intenzioni, l’Italia sarebbe stata ancora il cuore pulsante della produzione. (Il Fatto Quotidiano)