Nel testo della Manovra 2025 c’è una riga che affossa un intero settore: il problema della Web Tax

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Fanpage.it ECONOMIA

L'Articolo 4 del testo che definisce la Legge di Bilancio 2025 estende la Web Tax a qualsiasi impresa che si occupi di servizi digitali. Prima questa tassa era riservata solo alle Big Tech, le società che avevano un fatturato globale di almeno 750 milioni di euro. (Fanpage.it)

Su altri giornali

(AGENPARL) – ven 25 ottobre 2024 Tlc: Butti, su web tax non escludo gradualità, serve legge su innovazione «La decisione del Mef» di istituire una web tax «ha un suo fondamento dal punto di vista finanziario ma io personalmente avrei fatto qualche ragionamento in più e credo che il ministro Giorgetti stia valutando una sorta di progressione di tassazione». (Agenparl)

Si tratterebbe di una forte penalizzazione per il settore, particolarmente per le piccole e medie imprese e le start-up. "Si rischia di pregiudicare le startup e lo sviluppo del settore – spiega il presidente di Cna Digitale, Nicola Ciulli –. (il Resto del Carlino)

Enrico Terrinoni, fiuggino di origine, è tra i destinatari del prestigioso Presidential Distinguished Service Award 2024, onorificenza internazionale conferita dal Presidente della Repubblica irlandese per eminenti meriti in campo culturale, e in particolare per il contributo alla diffusione del patrimonio letterario irlandese all’estero. (Frosinone News)

L’Associazione Nazionale Stampa Online ANSO, in rappresentanza di tutte le testate di informazione locale e di tutti i propri iscritti chiede una modifica della norma sull’imposta sui servizi digitali. (Il Capoluogo)

Da una parte c’è quella dell’informazione dei giornali che vede inaspettatamente estendere e applicare anche a loro una web tax sui servizi digitali legati alla pubblicità targetizzata, dall’altra c’è il comparto librario stupito non da qualche provvedimento ma dall’assenza di qualsiasi provvedimento per il rilancio del settore in un paese con l’indice di lettura tra i più bassi d’Europa. (Italia Oggi)

"E io pago", come diceva Totò in 47 morto che parla. "Una Digital services tax più pesante – fa notare Paolo Barberis, cofondatore di Dada e papà di Nana Bianca, incubatore di startup – finirà per essere scaricata sulle tasche dei consumatori". (QUOTIDIANO NAZIONALE)