Nuovo record per il debito, verso i 3.000 miliardi

Lo scorso maggio il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 13,3 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.918,9 miliardi, avvicinandosi verso la soglia dei 3.000 miliardi. E' quanto emerge dai dati del Bollettino "Fabbisogno e Debito" di Bankitalia. L'aumento è dovuto al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (11,5 miliardi) e all'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (2,1 miliardi). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ne parlano anche altri giornali

Il rendimento del Btp 10 anni resta sotto il 4% a fronte di uno spread con il Bund in calo a 135, stesso trend per gli Oat con la Francia che ha evitato una maggioranza populista. (Milano Finanza)

Pesa soprattutto la crescita del fabbisogno delle amministrazioni pubblica, 11 miliardi in più (AGI - Agenzia Italia)

Il debito pubblico dell’Italia è destinato a salire fino a luglio, superando di 15 miliardi il dato di aprile, mentre il prodotto interno lordo del Belpaese metterà a referto un modesto +0,9% nell’intero 2024. (Finanzaonline)

*** Debito Pa: Bankitalia, a maggio e' salito a 2.918,9 miliardi

L'aumento, che fa segnare un nuovo record, è dovuto al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (11,5 miliardi) e all'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (2,1 miliardi). (Italia Oggi)

Il debito pubblico italiano potrebbe aver superato i 2.950 miliardi già nel mese di giugno. È questa la proiezione della società di ricerca finanziaria indipendente Mazziero Research, che fornisce stime sui parametri macroeconomici del nostro Paese. (Borse.it)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 15 lug - A maggio il debito delle Pa e' aumentato di 13,3 miliardi su mese, risultando pari a 2.918,9 miliardi. L'aumento e' dovuto al fabbisogno delle Pa (11,5 miliardi) e all'effetto di scarti e premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (2,1 miliardi); in senso opposto ha agito la riduzione delle disponibilita' liquide del Tesoro (0,3 miliardi a 31,9). (Il Sole 24 ORE)