La crisi demografica rende insostenibile il sistema pensionistico: finanziamento difficile con la riduzione delle persone al lavoro

Nel 2040 ci saranno 3,5 milioni di lavoratori in meno. L’anno chiave sarà il 2039 perchè il sistema previdenziale dovrà reggere l’onda d’urto del pensionamento di circa 2,5 milioni di nuovi pensionati IVS che si aggiungeranno a quelli già esistenti Il Corriere economia ha recuperato uno studio di Adapt sull’impatto tra l’inverno demografico e il mercato del lavoro nel quale viene dimostrato per l’ennesima volta che l’insostenibilità del sistema pensionistico è determinata non solo dall’incidenza della spesa sul Pil, ma da ben altri fattori strutturali difficilmente modificabili. (FIRSTonline)

Se ne è parlato anche su altri media

Per quanto positivo sia l'attuale trend occupazionale, le trasformazioni demografiche non possono lasciarci indifferenti anche perché non potranno cambiare nel medio termine". (Tiscali Notizie)

In pratica, ogni lavoratore avrà in carico 1,19 persone. E fra venti, nel 2044, a 100 lavoratori corrisponderanno 119 “non attivi”. (ilgazzettino.it)

Partiamo dai dati Istat che ci forniscono l’osservatorio più puntuale di quello che sta accadendo in termini sociali e demografici nel nostro Paese. Lo facciamo considerando le proiezioni sugli over 80 residenti in Italia da qui ai prossimi anni. (Corriere della Sera)

Adapt ha condotto un’analisi utolizzato i dati Istat per l’Italia e i dai Eurostat con l’obiettivo di delineare l’evoluzione del mercato del lavoro nei prossimi anni. Nello specifico, il rapporto evidenzia che se il tasso di occupazione restasse costante, già nel 2030 il numero di occupati in Italia subirebbe un calo del 3,2%, contro lo 0,6% in Europa. (Industria Italiana)

La crisi demografica si abbatterà come uno tsunami sul mercato del lavoro provocando una grave carenza di lavoratori. In Italia sarà superiore a quella registrata negli altri Paesi europei. A dirlo uno studio realizzato da Adapt (l’associazione senza fini di lucro fondata da Marco Biagi nel 2000 per favorire gli studi nel campo del diritto del lavoro e delle relazioni industriali) che ha condotto un'analisi sui dati Istat per l'Italia e sui dati Eurostat per il contesto europeo. (Avvenire)

Per ogni dieci persone che lavorano ce ne sono otto che non lo fanno, perché disoccupate, inattive, troppo giovani o in pensione. E fra venti, nel 2044, a 100 lavoratori corrisponderanno 119 “non attivi”. (Il Mattino di Padova)