Caso Diddy, trema anche il mondo dello sport | Nomi grossi sulla lista degli invitati

Caso Diddy, trema anche il mondo dello sport | Nomi grossi sulla lista degli invitati
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Il caso Diddy, che ha condotto all’arresto del producer Sean Combs, vedrebbe coinvolte anche alcune stelle dello sport: nomi altisonanti, ecco di chi si tratta. I “White party” (o “Freak off”) erano molto di più di semplici feste faraoniche. Si svolgevano in ville lussuose per giorni e giorni, senza interruzione, alla presenza di alcune sex worker costrette a rimanere sveglie e a sottoporsi a idratazione mediante flebo. (Il Posticipo)

Su altre testate

Il mondo del rap è scosso da uno scandalo che rischia di cambiare per sempre l'immagine di uno dei suoi protagonisti più iconici: Sean Combs, noto al grande pubblico come Puff Daddy o P Diddy, si trova al centro di un'inchiesta giudiziaria che potrebbe travolgere non solo la sua carriera, ma l'intera industria musicale americana. (Giornale La Voce)

Il legale ha detto di rappresentare una vittima, immortalata in una delle videocassette fatte circolare nei circuiti porno, in cui la vittima è stata registrata senza saperlo assieme ad altre persone e tra queste anche un personaggio famoso “di alto profilo”. (Il Fatto Quotidiano)

Aumentano a valanga le accuse di abusi sessuali contro Sean Combs, il mogul dell'hip hop rinviato a giudizio a New York per aver costretto una decina di ex collaboratori a fare atti di sesso non voluto con lui o in sua presenza. (Corriere del Ticino)

P. Diddy, le accuse di stupro, i “white party” e il rapporto con Justin Bieber: ecco cosa sappiamo

Tra le star coinvolte c’è anche Justin Bieber, che dall’inizio della sua carriera si è molto legato al produttore, tanto da raccontare più volte di vederlo come il suo “mentore musicale”. (MOW)

Oltre 20 anni di abusi e violenze. Diddy), l’ex re dell'hip hop rinviato a giudizio a New York per aver costretto una decina di ex collaboratori a fare atti di sesso non voluto con lui o in sua presenza. (la Repubblica)

Si dichiara innocente, ma è guardato a vista in regime di detenzione speciale, anche se i suoi avvocati sostengono che non ci sia pericolo di suicidio. Arrestato in un albergo di New York, è stato poi trasportato nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn, una prigione federale, trattenuto senza cauzione. (La Stampa)