Greenpeace dovrà risarcire una società petrolifera, lo stabilisce una giuria del Nord Dakota

Una giuria del Dakota del Nord ha condannato Greenpeace al pagamento di centinaia di milioni di dollari di danni, a una società di oleodotti, in relazione alle proteste contro l’oleodotto Dakota Access Pipeline che si sono tenute quasi 10 anni fa. La Energy Transfer Partners, con sede a Dallas, aveva fatto causa a Greenpeace nel 2019, accusando il gruppo ambientalista di aver architettato e applicato un sistema di proteste al fine di diffondere informazioni errate, causando perdite finanziarie all’azienda. (il manifesto)
Su altri media
Questa la pena inflitta all'organizzazione ambientalista Greenpeace per le proteste contro la costruzione del Dakota Access Pipeline ad opera della società Energy Transfer. Una sentenza durissima, una sanzione monstre da 660 milioni di dollari. (Il Dubbio)
Secondo quanto si legge nella sentenza, la causa della sanzione sarebeb dovuta alle proteste organizzate dall'associazione contro la costruzione, in particolare presentando reclami e "diffamando" l'azienda dietro l'oleodetto, e così, si legge nelle motivazioni, causando danni ai profitti della stessa. (ilmessaggero.it)
Una giuria del North Dakota ha ritenuto Greenpeace responsabile per oltre 666,9 milioni di dollari di danni in un caso intentato da un gestore di oleodotti statunitense che ha accusato il gruppo di aver orchestrato una campagna di violenza e diffamazione. (Il Sole 24 ORE)
C’è chi lo interpreta come una dichiarazione di guerra a chi per mezzo secolo ha inseguito il sogno di una “pace verde”: Greenpeace. L’associazione ambientalista, fondata a Vancouver nel 1971, è stata condannata da un giuria del Dakota del Nord a pagare 667 milioni di dollari al gestore del Dakota Access Pipeline, il colosso Usa degli oleodotti Energy Transfer. (la Repubblica)
Una giuria dello stato del North Dakota ha ordinato a Greenpeace di risarcire con almeno 660 milioni di dollari l’azienda statunitense di combustibili fossili Energy Transfer per diffamazione e per le azioni svolte dall’organizzazione ambientalista, nel 2016 e nel 2017, per opporsi all’oleodotto Dakota Access. (Amnesty International)
L'associazione ambientalista Greenpeace è stata condannata a pagare 660 milioni di dollari alla società petrolifera Energy Transfer che gestisce l'oleodotto Dakota Access, dopo che una giuria del North Dakota ha dichiarato l'associazione colpevole di diffamazione. (Secolo d'Italia)