Cosa si nasconde dietro le bandiere nere e verdi della nuova Siria (F. Petrone)
In Europa, masse enormi di immigrati musulmani, coloro che vengono indicati genericamente come gli ultimi, i non integrati, manifestano in modo entusiastico, gridando Allah Akbar, sventolando bandiere verdi, bianche e nere, utilizzate da Al-Nusra. Notiamo che queste bandiere, fresche di stampa e già pronte per essere utilizzate in quantità di molte decine di migliaia, richiamano i colori della restaurazione della Siria prerivoluzionaria. (Farodiroma)
La notizia riportata su altre testate
Dopo la caduta del regime siriano di Assad, l'emergere di una nuova “costellazione” di potere, nel territorio in passato riconosciuto come Siria, non solo rischia di diffondersi in tutta la regione, ma anche di causare una possibile presa di controllo regionale da parte della Turchia governata da Erdogan (a suo tempo definito quale un dittatore dall’ex presidente del consiglio italiano Draghi). (Difesa Online)
Chiunque abbia seguito da vicino le vicende siriane dal 2011 sa che il desiderio di cambiamento è stato espresso da una parte importante della società, sia pur in modi e con obiettivi diversi. La principale e più grande è l’Amministrazione autonoma del nord-est (DAA): benché costruita a partire dal Rojava e dalla resistenza di Kobane è erroneamente identificata con “i curdi” quando è espressione di forze arabe democratiche e delle sole forze progressiste e socialiste tra i curdi (che non sono le uniche). (Il Fatto Quotidiano)
Munif Mulhem è un compagno della Quarta Internazionale che vive a Damasco. Militante del Partito d’Azione Comunista della Siria, è stato imprigionato per 17 anni nella terribile prigione di Palmira. (Brescia Anticapitalista)
Punto primo: l’organizzazione islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) quasi sicuramente non aveva intenzione di deporre Bashar al-Assad. Fidarsi o non fidarsi della nuova Siria di Ahmed al-Sharaa, come si fa chiamare adesso Abu Mohammed al-Golani? Questa è la domanda delle domande che in questi giorni tutti si stanno facendo, specialmente a Gerusalemme. (Rights Reporter)
Succede se la gente comincia ad avere meno paura. Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023, dissidente iraniana in carcere con condanne che si accumulano invece di consumarsi, ha scritto tempo fa una lettera al mondo invitandoci ad ascoltare il sibilo che arriva quando un muro comincia a creparsi e finalmente l’aria passa. (Corriere della Sera)
Dopo cinquantaquattro anni di dittatura imposta dalla famiglia Al-Assad, tra il 7 e l’8 dicembre 2024 è caduto ufficialmente il regime baathista di Bashar Al-Assad. L’ex dittatore alawita aveva instaurato un governo di stampo sciita dal 17 luglio 2000, erede delle politiche autoritarie messe in atto dal padre, Hafez Al-Assad. (IARI - Istituto Analisi Relazioni Internazionali)