Anm, aria pesante per i giudici
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Magistrati in rivolta per «l'aria pesante che si respira» nei loro confronti negli ambienti del governo e della maggioranza. Ieri la giunta esecutiva centrale dell'Anm, riunita a Roma, ha sottolineato con una nota che «i continui attacchi mediatici ai giudici che assumono decisioni sgradite al potere ci costringono a prendere la parola per denunciare le ferite che questo abusato, triste copione arreca anzitutto alle istituzioni del paese. (Italia Oggi)
Su altri giornali
“Di fatto governo e maggioranza hanno messo i carrarmati davanti alla magistratura e sono pronti a far fuoco”. Si esprime così Ilaria Cucchi, senatrice del Gruppo Misto-Avs e vicepresidente della Commissione Giustizia, sullo scontro in atto tra l’Associazione Nazionale Mafistrati e il Governo. (Estense.com)
Parlano di «clima di inquietudine», di «istituzioni ferite». «Fai un provvedimento che non piace e diventi “rosso” – attacca l’Associazione nazionale magistrati – Si rastrellano informazioni sui giudici per delineare pubblicamente il profilo del magistrato di parte e ostile… (La Stampa)
Non l'ennesimo capitolo di uno scontro tra governo e toghe iniziato 30 anni fa. Ma una tensione di livello superiore. (L'HuffPost)
Il Ddl costituzionale sulla separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti approderà in Aula a Montecitorio il prossimo 26 novembre, e già governo e Associazione nazionale magistrati intensificano lo scontro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
I magistrati in pensione si muovono a difesa della Costituzione, minacciata dalle leggi del centrodestra, e dei loro colleghi vittime sempre più frequenti di attacchi “inqualificabili di profilazione e dossieraggio”. (la Repubblica)
Un'assemblea convocata «con urgenza» (relativa, visto che la convocazione è di venerdì, e l'appuntamento è per martedì 5) dalla giunta esecutiva dell'Anm emiliano-romagnola. Per manifestare solidarietà ai giudici bolognesi che, secondo l'Associazione nazionale magistrati (alla conferenza stampa ci sarà anche il presidente nazionale, Giuseppe Santalucia, nella foto), sarebbero stati messi nel mirino per una sentenza sgradita al governo, con tanto di «vita privata» passata al setaccio. (il Giornale)