Francia, 15enne pugnalato 50 volte e bruciato vivo: l’orrore legato al narcotraffico

Francia – Orrore a Marsiglia dove la guerra del narcotraffico miete una vittima giovanissima. La terribile escalation di violenza è costata la vita ad un 15enne. L’omicidio dell’adolescente, secondo i media nazionali, sarebbe avvenuto nell’ambito dell’esecuzione di un “contratto”. Il ragazzino era stato reclutato per la cifra di duemila euro da un uomo di 23 anni detenuto nel centro penitenziario di Luynes, vicino ad Aix-en-Provence, attraverso i social, con il compito di intimidire una gang concorrente. (Frosinone News)

Ne parlano anche altre testate

Nel giorno dell’anniversario del disastro del Vajont, Rai Cultura ripropone lo Speciale “Voci dal Vajont. 9 ottobre 1963”, in onda mercoledì 9 ottobre alle 19 su Rai Storia. (Rai Storia)

Si scatena un'onda di 50 milioni di metri cubi d'acqua che si abbatte sulla cittadina di Longarone e dintorni, provocando la morte di 1917 persone. Un disastro ancora vivo non solo nella memoria della popolazione locale, ma di tutta Italia. (Panorama)

Il Cimitero monumentale di Fortogna ha accolto una cerimonia sobria ma molto partecipata: prima l’orazione civile dei sindaci di Longarone e Vajont, poi la messa celebrata dal vescovo di Belluno e Feltre. (Corriere Delle Alpi)

Vajont 61 anni dopo: la voce dei superstiti

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Sono le 22.39 del 9 ottobre 1963 : una frana mostruosa, 270 milioni di metri cubi di roccia e terra, precipita dal monte Toc — siamo nel Cadore bellunese — nel bacino alpino formato dalla diga del Vajont, tra le più alte del mondo: nel cadere nell’invaso, la frana solleva un’onda che scavalca la diga e precipita nel fondovalle. (Corriere della Sera)

Dopo il clamore delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario del disastro, oggi a Longarone le comunità del Vajont hanno scelto di riunirsi nell’intimità del ricordo dei loro cari. Il Cimitero monumentale di Fortogna ha accolto una cerimonia sobria ma molto partecipata: prima l’orazione civile dei sindaci di Longarone e Vajont, poi la messa celebrata dal vescovo di Belluno e Feltre. (Corriere Delle Alpi)